Imbreviature di ser Ranieri di Accursio
1307 marzo 1 – 1309 ottobre 20
Protocollo II
N.85b
(n.a 220, III)
Cod. Cart. di c.190
Riuniti in volume, leg. in asse, di mm.220 per 345
a cura di Marco Giacchetto
1
1307 marzo 1
cc. 148r-149r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus hospitalis ad permutandum cum Dietisalvi et ser Lippo”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Mino di Iacomo in qualità di procuratore per la permuta di una casa situata nel castello di Monteghisi e di nove pezzi di terra situati nella curia del detto castello, con un pezzo di terra con casa e vigna situato nella contrada di Riluogo appartenente a Dietisalvi di Manetto da Lamole e ser Lippo notaio suo figlio del popolo di Santo Stefano.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: frate Gregorio di Bencivenne e frate Iacomo di Ugone.
2
1307 marzo 1
cc. 149r-150v VAI ALLA PAGINA
“Hospitalis predicti instrumentum permutationis cum Dietisalvi et filio”
Dietisalvi di Manetto da Lamole e ser Lippo notaio suo figlio, del popolo di Santo Stefano, permutano un pezzo di terra con casa e vigna situato in contrada di Riluogo nel luogo detto Collacto con una casa situata nel castello di Monteghisi e i seguenti pezzi di terra situati nella curia del detto castello: due pezzi di terra di cui uno con aia e capanna nel luogo detto Ale Fornaci; due pezzi di terra nel luogo detto Ala Selva ala Cella, un pezzo di terra nei rispettivi luoghi detti Corneta, Alacti, Acampacci, Atritipi e Fonte Ruberti.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Salvi di Cione presbitero, Fratellano di Galiotto e ser Salvo di Pagno notaio.
3
1307 agosto 4
cc. 151r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus hospitalis ad lites”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di ser Incontro di Baldo e di ser Deo di Conte Orgense in qualità di procuratori ad lites per l’ospedale, con mandato valido fino alle calende di gennaio.
4
1307 agosto 5
cc. 151v-152r VAI ALLA PAGINA
“Hospitalis predicti instrumentum donationis facte a Gano Bonifatii”
Gano di Bonifacio da Sasso Marittima dona un pezzo di terra, con vari alberi da frutto, situato nella curia di Sasso Marittima nel luogo detto Aiale.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto, Uguccio di Bencivenne e Salvatello di Benedetto.
5
1307 agosto 5
cc. 152r-153r VAI ALLA PAGINA
“Hospitalis predicti instrumentum donationis facte a Gano predicto”
Gano di Bonifacio da Sasso Marittima dona i seguenti beni pro indiviso: l’ottava parte di due pezzi di terra posti nella curia di Sasso Marittima, uno nel luogo detto Planum de Pignese in Val d’Orcia e l’altro in Valle Pignese.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto, Uguccio di Bencivenne e Salvatello di Benedetto.
6
1307 agosto 15
c. 153v VAI ALLA PAGINA
“Hospitalis predicti emptio facta per fratem Nerium a Socço”
Paccinello del fu Paccino detto Sozzo vende per 100 lire di denari senesi minuti un pezzo di terra posto nella curia di Serre nel luogo detto Le Tuote.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto, Uguccio di Bencivenne e Salvatello di Benedetto.
7
1307 agosto 30
c. 154r VAI ALLA PAGINA
“Hospitalis predicti quictantia facta a Pero Fortis”
Piero di Forte ammette d’aver ricevuto 30 staiora di frumento dall’ospedale.
In Siena; Testimoni: Giunta di Adota e Cecco di Niccoluccio.
8
1307 agosto 31
cc. 154r-155v VAI ALLA PAGINA
“Domine Nere quictantia”
Nera del fu messer Raniero di Gregorio ammette d’aver ricevuto 39 staiora di frumento.
In Siena; Testimoni: Angelo di Giusto, Uguccio di Bencivenne e Salvatello di Benedetto.
9
1307 agosto 31
cc. 154v-155r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Nese de Muciliano”
Nese del fu Bonaventura da Mucigliano ammette d’aver ricevuto 11 staiora di frumento.
In Siena; Testimoni: Venturella di Ferro e Niccoluccio di ser Ghino.
10
1307 settembre 2
cc. 155r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee de Cerchiaria”
Ciano del fu Savorino prende in affitto per 6 anni un pezzo di terra vignata con orto, canneto, metà casa indivisa con due tini posti nella contrada di Cerchiaria nel popolo di San Giovanni di Munistero, nei pressi di Siena, nel luogo detto Cerchiaria, per un canone annuo di lire 10.
In Siena; Testimoni: Bardo di Bencio e Durazzo di Ranieri.
11
1307 settembre 9
cc. 156r-v VAI ALLA PAGINA
“Donatio et oblatio Perucçi Accorsi de Plebe ad Pacinna”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblati Peruzzo di Accorso dalla Pieve di Pacina e la moglie Lucia, i quali donano i seguenti beni situati nella contrada di Pieve di Pacina: un pezzo di terra e vigna con casa e capanna nel luogo detto Rabattolo e due pezzi di terra nel luogo detto Picinella.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni Casino di Mannuccio, Bonaventura di Ghiberto e Duccio di Damiano.
12
1307 ottobre 9
cc. 157r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee domine Jacobine de Badaluccho”
Vinuccio di Fino detto Vigoroso, che fu di Asciano e che al momento abita a Santa Maria a Tressa, con la moglie Mina prendono in affitto per 9 anni un pezzo di terra, vigna, canneto, due case e palmeto posti nel popolo di Santa Maria a Tressa, nel luogo detto Badaluccho, per un canone annuo di 41 lire.
In Siena; Testimoni: frate Iacomo di Ghino e frate Giustino chierico.
13
1307 ottobre 11
cc. 157v-158r VAI ALLA PAGINA
“Jura cessio contra Guidarellum et filios de Plebe de Pacina”
Mino di messer Bandinello senese cede per 30 lire di denari senesi minuti –che si dichiarano già riscossi- le proprie ragioni su di un credito di 40 lire che vantava nei confronti di Guidarello di Michele dalla Pieve di Pacina, la moglie Mina e i figli Vanni e Pericciuolo.
In Siena; Testimoni: ser Salvo di Dietisalvi e Ghello di Ranuccio.
14
1307 ottobre 20
cc. 158r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad recipiendum oblationem et donationem a Neruccio Ildibrandini bullettarii et uxore”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Carduccio di Federigo in qualità di procuratore dell’ospedale circa l’acquisizione dei beni donati da Neruccio del fu Ildibrandino bullettario e sua moglie Bilia di messer Accorso notaio, ricevuti in qualità di oblati. I due coniugi riceveranno l’usufrutto, valido finché vivrà Neruccio, di un podere dell’ospedale situato in un luogo o in una contrada conpetenti et congrua, del valore e stima di 1000 lire.
15
1307 ottobre 13
cc. 159r-160r VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta et vendictio jura creditoris facta de orto Pagni fabri”
Pagno di Compagno fabbro, il 31 marzo 1305, cedette i propri diritti su di un pezzo di terra ortiva con case, posta nel popolo di San Giacomo all’Abbadia Nuova, con un muro di 85 braccia costruito con il permesso del comune sopra la detta terra, a maestro Filippo del fu Bencivenne il quale si contrasse con il detto Pagno -quest’ultimo confratello e oblato dell’ospedale- un debito di 300 lire per cambium di 6 lire di tornesi grossi d’argento. Volendo soddisfare il debito, Pagno con il procuratore Nero di Benincasa, prendono possesso della terra sopradetta aperiendo et claudendo hostiae e ne cedono i diritti pertinenti a Casino di Cecco per 300 lire.
In Siena presso il possedimento in questione; Testimoni: Gabriello di Lonardo e Nero di Rustichello.
16
1307 ottobre 14
cc. 160r-161r VAI ALLA PAGINA
“Emptio orti Pagni fabri facta a Casino”
Casino di Cecco vende all’ospedale, per 300 lire, un pezzo di terra ortiva con case posto nel popolo di San Giacomo all’Abbadia Nuova e contrada della Porta di Busseto.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Guccio di Tordo.
17
1307 novembre 24
cc. 161v-162v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus pro refutatione domine Vanne uxoris domini Fatii”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Bonsignore di maestro Forte e frate Carduccio di Federico in qualità di procuratori dell’ospedale circa il rifiuto dell’eredità da parte di Giovanna detta Vanna figlia del rettore Ristoro del fu Giunta.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Gregorio di Bencivenne e Agnolino di Giusto
18
1307 novembre 27
cc. 162v-164v VAI ALLA PAGINA
“Refutatio domine Vanne in bonis domini Restauri”
Giovanna detta Vanna moglie di messer Fazio del fu messer Piccolo Gallerani e figlia del rettore Ristoro del fu Giunta rifiuta l’eredità del padre Ristoro.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: il presbitero Ugolino di Gianni, Casino di Cecco e Bonaventura di Ghiberto.
19
1307 novembre 10
cc. 165r-166r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Neruccii Ildibrandini bullettarii et domine Bilie uxoris eius”
Neruccio del fu Ildibrandino bullettario senese e la moglie Bilia figlia del fu ser Accorso notaio donano i seguenti beni pro indiviso: due case poste nel popolo di San Martino e contrada di Cartagine; una terra, vigna, lama, canneto, casa con tini e masserizie nel popolo di San […] e contrada […]; un quarto di una casa e bottega in comproprietà con il fratello Nuccio del fu Ildibrandino e i soci Vanni di Gero e Ghezzo di Martino, posti nel popolo di San Pietro alle scale e contrada Canti Alberti medici; tutti i possedimenti (terre, vigne e case) in comproprietà con il fratello posti nella curia e contrada di Rofeno.
In Siena presso il popolo di San Martino e contrada di Cartagine; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Viva di Saporello.
20
1307 novembre 10
cc. 166r-166v VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Neruccii Ildibrandini bullettarii et domine Bilie uxoris eius”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblati Neruccio del fu Ildibrandino bullettario senese e la moglie Bilia figlia del fu ser Accorso notaio i quali vivranno nel popolo di San Martino e contrada di Cartagine avendo donato i seguenti beni pro indiviso: due case poste nel popolo di San Martino e contrada di Cartagine; una terra, vigna, lama, canneto, casa con tini e masserizie nel popolo di San […] e contrada […]; un quarto di una casa e bottega in comproprietà con il fratello Nuccio del fu Ildibrandino e i soci Vanni di Gero e Ghezzo di Martino, posti nel popolo di San Pietro alle scale e contrada Canti Alberti medici; tutti i possedimenti (terre, vigne e case) in comproprietà con il fratello posti nella curia e contrada di Rofeno.
In Siena presso il popolo di San Martino e contrada di Cartagine; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Viva di Saporello.
21
1309 gennaio 18
c. 167r VAI ALLA PAGINA
“Locatio unius ex poderibus de Cuna facta Micho Adote”
Frate Nero di Benincasa concede a mezzadria a Mico di Adota da Arbiola, per 3 anni, un podere posto nel distretto di Cuna con casa, colombaia, terra vignata, orti, un pezzo di terra di 3 staiora, un pezzo di terra di 19 staiora posto in Padule, un pezzo di terra di 12 staiora posto in Fontazzi; un pezzo di terra di 9 staiora presso Plano dela Macchia; , un pezzo di terra di 7 ½ staiora posto Dal Ponticello in Plano iuxta Macchia; , un pezzo di terra In Casa Vecchia; , un pezzo di terra di 12 staiora nell’Acquaio; un pezzo di terra di 11 ½ staiora In Filicaio.
Presso Cuna; Testimoni: Nuto di Ranieri e Brunello di Ventura.
22
1309 gennaio 18
cc. 167r-168v VAI ALLA PAGINA
“Conductio poderis predicti”
Mico di Adota da Arbiola prende in conduzione a mezzadria per 3 anni un podere posto nel distretto di Cuna con casa, colombaia, terra vignata, orti, un pezzo di terra di 3 staiora, un pezzo di terra di 19 staiora posto in Padule, un pezzo di terra di 12 staiora posto In Fontazzi; un pezzo di terra di 9 staiora posto In Plano dela Macchia; un pezzo di terra di 7 ½ staiora posto Dal Ponticello in Plano iuxta Macchia; un pezzo di terra In Casa Vecchia; un pezzo di terra di 12 staiora nell’Acquaio; un pezzo di terra di 11 ½ staiora In Filicaio.
Presso Cuna; Testimoni: Nuto di Ranieri e Brunello di Ventura.
23
1309 gennaio 18
cc. 168v-169r VAI ALLA PAGINA
“Locatio alterius poderis de Cuna facta Cenne Dietifecis”
Frate Nero di Benincasa concede a mezzadria a Cenne di Dietifece da Troviola, per 3 anni, un podere posto nel distretto di Cuna con casa, colombaia, vigne, orti, un pezzo di terra di 3 staiora, un pezzo di terra di 17 staiora In Padule, un pezzo di terra di 19 staiora In Casavecchia, un pezzo di terra di 9 staiora nel Plano dela macchia iuxta vinea dela fonte, un pezzo di terra di 7 ½ staiora, un pezzo di terra di 6 staiora in Casali, un pezzo di terra di 11 staiora posto Nell’Acquaio, un pezzo di terra a Filicaio.
Presso Cuna; Testimoni: Nuto di Ranieri e Brunello di Ventura.
24
1309 gennaio 18
cc. 169r-170v VAI ALLA PAGINA
“Conductio predicti poderis”
Cenne di Dietifece da Troviola prende in conduzione a mezzadria per 3 anni un podere posto nel distretto di Cuna con casa posta a Collaldinum, colombaia, vigne, orti, un pezzo di terra di 3 staiora, un pezzo di terra di 18 staiora In Padule, un pezzo di terra di 19 staiora In Casavecchia, un pezzo di terra di 9 staiora nel Plano dela macchia iuxta vinea dela fonte, un pezzo di terra di 7 ½ staiora, un pezzo di terra di 6 staiora in Casali, un pezzo di terra di 11 staiora posto Nell’Acquaio, un pezzo di terra di 22 staiora a Filicaio.
Presso Cuna; Testimoni: Nuto di Ranieri e Brunello di Ventura.
25
1309 gennaio 18
cc. 170v-171r VAI ALLA PAGINA
“Locatio poderis unius de Cuna facta Cereto”
Frate Nero di Benincasa concede a Duccio detto Cereto del fu Dietavive da Monteroni Val d’Arbia a mezzadria per 3 anni un podere posto nel distretto di Cuna con una casa posta a Collaldinum, un pezzo di terra vignata, un pezzo di terra a Collaldino, un pezzo di terra di 15 staiora, un pezzo di terra di 18 staiora In Padule, un pezzo di terra di 16 staiora nel Podio de Collaldino, un pezzo di terra di 22 staiora In Filicaio, un pezzo di terra di 7 staiora.
Presso Cuna; Testimoni: Nuto di Ranieri e Brunello di Ventura.
26
1309 gennaio 18
cc. 171r-172v VAI ALLA PAGINA
“Conductio poderis predicti”
Duccio detto Cereto del fu Dietavive da Monteroni Val d’Arbia prende in conduzione a mezzadria per 3 anni un podere posto nel distretto di Cuna con una casa posta a Collaldinum, un pezzo di terra vignata, un pezzo di terra a Collaldino, un pezzo di terra di 15 staiora, un pezzo di terra di 18 staiora In Padule, un pezzo di terra di 16 staiora nel Podio de Collaldino, un pezzo di terra di 22 staiora a Filicaio, un pezzo di terra di 7 staiora.
Presso Cuna; Testimoni: Nuto di Ranieri e Brunello di Ventura.
27
1309 gennaio 18
c. 173r VAI ALLA PAGINA
“Locatio domus de Monterone facta Brunello”
Frate Nero di Benincasa concede in affitto per 4 anni a Brunello di Ventura da Gubbio, abitante di Siena, una casa con orto posta nella villa di Monteroni Val d’Arbia per un canone annuo di 16 lire.
Presso Cuna; Testimoni: Cenne di Dietifece e Nuto di Ranieri.
28
1309 gennaio 18
cc. 173r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio domus predicte”
Brunello di Ventura da Gubbio prende in affitto per 4 anni una casa con orto posta nella villa di Monteroni Val d’Arbia per un canone annuale di 16 lire.
Presso Cuna; Testimoni: Cenne di Dietifece e Nuto di Ranieri.
29
1309 gennaio 26
c. 173v VAI ALLA PAGINA
“[…]”
Ghino di Boninsegna procuratore dei frati minori di Siena confessa d’aver ricevuto dall’ospedale […]
In Siena; Testimoni: Viva di Saporello e Cecco Ugolino.
30
1308 febbraio 8
c. 174r VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius ex domibus hospitalis facta per Minum Stançuoli”
Mino del fu Stanzuolo senese prende in affitto per 2 anni una casa, posta nel popolo di San Giovanni contrada di Vallepiatta di sotto, per un canone annuo di 20 lire.
Presso Cuna; Testimoni: Cenne di Dietifece e Nuto di Ranieri
31
1308 febbraio 8
cc. 174r-176r VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius ex poderibus de Tassinaia facta per magistrum Ghinum”
Il maestro Ghino di Ventura da Querciola prende in conduzione a mezzadria per 5 anni un podere posto nella curia di Querciola nel luogo detto Tassinaia composto da una casa, capanna, cortile, due pezzi di terra, due pezzi di terra nel piano di Monteroni Val d’Arbia, due pezzi di terra nel piano Collaldini, un pezzo di terra nel luogo detto Casalino, un pezzo di terra nel luogo detto Castelletto, due pezzi di terra nel luogo detto Le Martine, un pezzo di terra nel luogo detto Monte Alberghi, tre pezzi di terra nel luogo detto Le Fontanelle, un pezzo di terra nel luogo detto Pagaccino, un pezzo di terra nel luogo detto Frassi.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Feo di Stefanuccio.
32
1308 febbraio 9
cc. 176r-177v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius ex poderibus hospitalis de Tassinaia facta per Ghecçum”
Ghezzo di Grazia da Querciola prende in conduzione a mezzadria per 5 anni un podere posto nella curia di Querciola nel luogo detto Tassinaia composto da una casa con due pezzi di terra, due pezzi di terra e vigna nel piano di Monteroni, un pezzo di terra nel luogo detto Castelletto, un pezzo di terra nel luogo detto Monte Alberghi, tre pezzi di terra nel luogo detto Bosco, un pezzo di terra nel luogo detto Dale Fontanelle, due pezzi di terra nel luogo detto Ale Ciabatte, un pezzo di terra nel luogo detto Frassi.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Feo di Stefanuccio.
33
1308 febbraio 10
cc. 177v-179r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Ciani Octinelli de Monticiano facta de omnibus bonis suis”
Ciano di Ottinello da Monticiano dona i seguenti beni posti nella curia del castello di Monticiano: due case poste nel borgo suddetto, un pezzo di terra e vigna e un altro pezzo di terra ortiva nel luogo detto Castrum Vetus, un pezzo di terra e vigna in Vignollia, un pezzo di terra in parte con castagni e oppi a Fageto, un pezzo di terra per maggior parte con castagni e oppi a Monte Castagneto, ⅛ di un pezzo di terra con castagneto a Ciaragiuola, ⅛ di un bosco a Nelrua, un pezzo di terra, boschi e lame a Laneto, due su sei parti di oppi sulla terra della pieve di Pentolina nel luogo detto Ponte a Feccia, metà pro indiviso di oppi a Piangofienti, ⅔ pro indiviso di un pezzo di terra Ala Fonte , un pezzo di terra di lame di oppi a Pietralata, ⅔ pro indiviso di un pezzo di terra a Gonna, un pezzo di terra a Canile, un pezzo di terra boschiva a Rifaccio, tre pezzi di terra con orti alle pendici del castello, una platea posta nel borgo del castello, due pezzi di terra nella curia di Civitella Ardenghesca uno nel luogo detto Sassa e un altro a Merlaia e un pezzo di terra e vigna a Pogiorano. Dona tutti i suoi possedimenti a castel Franco di Paganico.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto e Piero di Ugone.
34
1308 febbraio 10
c. 179v VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Ciani Octinelli de Monticiano facta de se et omnibus bonis suis”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblato Ciano del fu Ottinello da Monticiano, il quale dona all’ospedale ogni suo bene, mobile e immobile, tra cui i possedimenti situati nei castelli di Monticiano, di Civitella Ardenghesca, di Franco di Paganico e nelle rispettive curie.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto e Piero di Ugone.
35
1308 febbraio 17
cc. 180r-v VAI ALLA PAGINA
“Donatio et oblatio quam fecit domina Jacobina de una domo et de se”
Iacomina del fu Martino e vedova di Bindo calzolaio, del popolo di San Giorgio, viene accolta come oblata e dona una casa posta nel popolo detto e contrada di Abbadia nuova di sopra.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto e Guccio di Tordo.
36
1308 febbraio 20
cc. 181r-182r VAI ALLA PAGINA
“Emptio domus Viviani Arrighi que fuit magistri Lapi”
Viviano del fu Arrigo con i figli Guccio e Bindo vende una casa, che fu di Lapo da Firenze, posta nel popolo di San Giovanni per 600 lire che si dichiarano già riscosse. Segue la presa di possesso del bene e la rinuncia dei propri diritti sul bene da parte della moglie di Guccio, Nese del fu Piero, di Bindo e Gemma di Vincenzo di Dietavive.
In Siena; Testimoni: Manno di Giovanni, Carbone di Mazzeo e Bartolomeo […].
37
1308 febbraio 20
c. 182v VAI ALLA PAGINA
“Obligatio Puccii et Ticcini de Saxo facta de x libre”
Puccio di Nero e Ticcino di Ticcio da Sasso Marittima di costituiscono debitori nei confronti dell’ospedale di 10 lire, da restituire entro per la prossima festa di S. Maria ad agosto.
In Siena; Testimoni: ser Giovanni di Carbone e Iacomino di Bernardo.
38
1308 febbraio 26
c. 182v VAI ALLA PAGINA
“Puccii et Ticcii predictorum obligatio de xv libre”
Puccio di Nero e Ticcino di Ticcio da Sasso Marittima si costituiscono debitori nei confronti dell’ospedale di 15 lire, da restituire entro per la prossima festa di S. Maria ad agosto.
In Siena; Testimoni: Ruggero di Daniello e Guccio di Tordo.
39
1308 febbraio 26
cc. 183r-184r VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius ex poderibus de Tressa facta per Grafionem”
Stefanuccio di Stefano detto Graffione prende in conduzione a mezzadria per 3 anni un podere presso la contrada di Sant’Angelo a Tressa composto da due pezzi di terra, uno con casa, nel luogo detto Pontegrosso; un pezzo di terra, vigna e capanna a La Chiesa; cinque pezzi di terra Ale Macchie, tre pezzi di terra a Boterone; due pezzi di terra nei luoghi detti Casale, Cerreto, Da Lafica, Teschio, Ombutali; un pezzo di terra nei luoghi detti a Campo de l’Isola, Ala Strada, Le Chiuse, Poggio, Plano, Fossa Lupaia, Begaccie; un pezzo di lama nei luoghi detti Petrosola, Ombutale, Pontegrosso.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacomo di Ghino.
40
1308 marzo 1
cc. 184r-185v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius ex poderibus de Tressa facta per Andream”
Andrea del fu Bartalino prende in conduzione a mezzadria per 3 anni un podere presso la contrada di Sant’Angelo a Tressa composto da una casa posta nella contrada suddetta; tre pezzi di terra, uno con aia e capanna e un altro con terra e vigna nel luogo detto Pontegrosso; un pezzo di terra nei luoghi detti Dal Macchione, Podio, Teschio, Cerreto, Boterone, Laficha, Casale; due pezzi di terra nei luoghi detti Tavernese, Plano, Ala Fonte; due pezzi di lama, uno a Pontegrosso e uno nel luogo detto Contra.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacomo di Ghino.
41
1308 marzo 9
c. 185v VAI ALLA PAGINA
“Promissio Neri carnificis de lxxxx libre”
Nero di Appressato e il figlio Nuccio, entrambi carnaioli del popolo di San Pellegrino, acquistano un pezzo di terra e vigna per 90 lire. La somma verrà saldata in due rate entro la prossima festa di S. Maria ad agosto.
In Siena; Testimoni: ser Incontro di Baldo e Goro di Donato.
42
1308 marzo 9
cc. 186r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus fratris Vannis ad locandum”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Vanni di Bindo in qualità di procuratore riguardo la locazione e concessione di terre, possessi o poderi del detto ospedale e riguardo la riscossione, in nome del Santa Maria della Scala, di affitti o pensioni stabiliti per le dette terre e possessioni locate; incaricano inoltre frate Vanni di riscuotere 25 lire dagli eredi o fidecommissari di Bindo di Beldimando da Petrorio, secondo quanto dettato nelle sue ultime volontà, e di occuparsi della riscossione di tutto ciò che spetti all’ospedale tanto in denaro quanto in altri beni mobili o immobili, e di ogni lascito, presente o futuro, effettuato nei confronti del Santa Maria della Scala.
In Siena; Testimoni: Iacopino di Ugone e Agnolino di Giusto.
43
1308 marzo 16
c. 186v VAI ALLA PAGINA
“Donatio unius olive facta per Santesem de Serris”
Santese del fu Migliore da Serre dona un oliveto nel luogo detto El Solaio.
44
1308 marzo 19
c. 187r VAI ALLA PAGINA
“Obligatio Vannelli Ildibrandini de xxv libre”
Vannello del fu Ildibrandino di Piero del popolo di San Martino si costituisce debitore dell’ospedale di 25 lire da saldare entro agosto.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacomo di Andrea.
45
1308 marzo 19
c. 187r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Petri Maçacchare”
Pietro del fu Orlando di messer Baldistriccha e la moglie Tofana figlia di messer Bernardino di Mancino, per mezzo del loro procuratore Ghezzo di Nuccio pizzicaiolo, ammettono d’aver ricevuto 20 moggia di frumento.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Guidone di Alberto.
46
1308 marzo 23
cc. 187v-188r VAI ALLA PAGINA
“Cessio contra dominum Restaurum facta a domina Vanna de dotibus matris sue”
Giovanna detta domina Vanna, figlia di messer Ristoro del fu Giunta e moglie di messer Fazio del fu messer Picciolo Gallerani cede le proprie ragioni sulla dote della madre ammontante 600 lire.
Presso la fortezza di San Gemignanello; Testimoni: Niccoluccio di Sozzo, Vannuccio di Lorenzo, Niccoluccio di Puccio.
47
1308 marzo 23
c. 188v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Vanne de XIIIIC et L libre”
Giovanna detta domina Vanna, figlia di messer Ristoro del fu Giunta e moglie di messer Fazio del fu messer Picciolo Gallerani condona il credito che vantava nei confronti dell’ospedale di 1450 lire.
Presso la fortezza di San Gemignanello; Testimoni: Niccoluccio di Sozzo, Vannuccio di Lorenzo, Niccoluccio di Puccio.
48
1308 aprile 10
cc. 189r-190r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a ser Ghino Dietifecis notario”
Ghino del fu Dietifece notaio senese vende per 384 lire –che si dichiarano già riscosse- quattro pezzi di terra posti nella Curia di Serre nei luoghi detti Lorenzo, Quercie al’aia, Maiano, Dopo’l colle.
In Siena; Testimoni: Cecco di Arrigo e Branduccio di Martino.
Il 14 maggio, presso i beni venduti e dinanzi ai testimoni Vannuccio detto Dusdu e Giusto di Grazia, viene ratificata la garanzia per l’evizione della durata di 10 anni da parte di Ghino e la refutatio da parte della moglie Baldinoccia figlia di Bonaventura di Buoninsegna.
49
1308 aprile 10
cc. 190r-191r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Ghecço et Cenne de Monterone”
Ghezzo e Cenne figlio del fu Cenni da Monteroni Val d’Arbia vende per 44 lire –che si dichiarano già riscossi- un pezzo di terra con una capanna posta nella curia e piano di Monteroni Val d’Arbia.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Toruccio di Renaldo.
50
1308 aprile 20
cc. 191r-192v VAI ALLA PAGINA
“Permutatio facta cum Mino Johannis de quodam poderis de Sancto Quirico”
Mino del fu Giovanni detto Mino di San Quirico cittadino senese, permuta i propri beni posti nella curia di San Quirico in Osenna: due pezzi di terra, di cui uno con casa a Renaio; tre pezzi di terra, di cui uno con vigna, a Vocabulo; due pezzi di terra, di cui uno con vigna, a Greppo Manni; un pezzo di terra nei luoghi detti Cagio, La Treca, Carcione, Fonte ala Rasola; mezza casa indivisa posta nel borgo del castello di S. Quirico; con i seguenti beni dell’ospedale posti nel castello di Melianda: una casa, un cortile con casalino, un orto, due pezzi di terra e vigna, di cui uno nel luogo detto Fonte Donichi; un pezzo di terra nel luogo detto Ala Piana e Castellare, un pezzo di terra a Casale, Vocabulo, Ala Menchone, Fonte Cupa; due pezzi di terra e boschi a Fonte Armena; un pezzo di terra vignata a Le Ranaiuole. Nella curia di Canneto: un pezzo di terra nel luogo detto Sarlata, Costa ala Pietralata, Fonte Guasteni, Pietralata, Ripalta, A Loreto. Nella curia e contrada di Monte Landi: un pezzo di terra con casa e vigna; quattro pezzi di terra a Vocabulo; un pezzo di terra nei luoghi detti A’ Canestri, Pogio ala Sala, Agli Asolatii, Oltre Colle; una casa posta nel castello di S.Quirico in Osenna in contrada Dela Piazza.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: ser Mino di Nino, frate Gregorio di Bencivenne e Casino di Cecco.
51
1308 aprile 20
c. 193r- VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad accipiendum tenutam de bonis Ciani de Monticiano”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di Tuccino di Buonamico in qualità di procuratore riguardo l’acquisizione dei beni donati da Ciano di Ottinello da Monticiano, situati nei castelli, curie e distretti di Monticiano, di Civitella Ardenghesca e di Castelfranco di Paganico.
In Siena, sul ballatoio che si trova sul retro dell’ospedale; Testimoni: Guccio Tondi e Minuccio di Iacomino.
52
1308 aprile 31
c. 193v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Baldi Buravacche et uxoris de vinea quam tenebant ab hospitali”
Baldi di Ildibrandino di Buravacca Forteguerra e la moglie Becca rimettono all’ospedale ogni ragione su di un pezzo di terra e vigna con casa, posto nel popolo e contrada di San Maffeo nei pressi di Siena.
In Siena; Testimoni: Bonetto di Palmiero e Cecco di Incontruccio.
53
1308 maggio 4
c. 194r VAI ALLA PAGINA
“Donatio unius petie terre Consulis de Monteghisi”
Consule del fu Anselmo da Monte Ghisi dona all’ospedale un pezzo di terra posto nella curia e distretto di Monte Ghisi nel luogo detto Chisuraiuoli.
In Siena; Testimoni: Iacomino di Ugone e Uguccio di Bencivenne.
54
1308 maggio 4
c. 194v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia IIII libre et X soldi quam fecit domina Gemina relicta Fei”
Gemina vedova di Feo di Pagano da Siena ed erede del figlio Niccoluccio del detto Feo ammette d’aver ricevuto 4 lire e 10 soldi che le doveva Lorenzo del fu Lorenzo da Castro Mozzo.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Casino di Cecco di Tuccio di Tordo.
55
1308 maggio 4
cc. 195r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee de Munistero facta per Socçum Johannis et filium”
Sozzo di Giovanni e il figlio Meuccio da S. Apollinare prendono in affitto per 9 anni un pezzo di terra con casa, lame, orti e canneti posto nel popolo di S. Bartolomeo a Monistero nei pressi di Siena nel luogo detto Casole, per un canone annuo di 13 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Meo di Ermanno e Angelo di Giusto.
56
1308 maggio 6
cc. 195v-196r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Socçi Guictonis de Monteghisi et uxoris”
Sozzo di Guittone e la moglie Bonaventura donano i seguenti beni posti nella curia e contrada di Monte Ghisi: una casa posta nel borgo del castello di Monte Ghisi nel luogo detto Bretenoro; un pezzo di terra vignata nel luogo detto Mercatello; un pezzo di terra indiviso nel luogo detto La Strata; due pezzi di terra nel luogo detto Ale Siepi di Ranuccio; un pezzo di terra nei rispettivi luoghi detti Arigo, Grasale, Carraia, A Tavelo, Bagnuolo e Montoro.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Casino di Cecco e frate Gregorio di Bencivenne.
57
1308 maggio 7
cc. 196r-196v VAI ALLA PAGINA
“Oblatio fratris Socçi de Monteghisi et uxoris”
Sozzo di Guittone da Monte Ghisi e la moglie vengono accolti come oblati e donano ogni loro bene mobile e immobile all’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Casino di Cecco e frate Gregorio di Bencivenne.
58
1308 maggio 7
cc. 196v-198r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad permutandum cum abbate Sancti Donati”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Neri di Benincasa in qualità di procuratore riguardo una permuta con l’abbazia di San Michele del poggio di San Donato di Siena.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Angelo di Giusto e Iacomino di Ugone.
59
1308 maggio 7
cc. 198r-199r VAI ALLA PAGINA
“Permutatio facta cum abbate abbatie Sancti Donati”
Palmiero di Orlandino oblato dell’abbazia di San Michele del poggio di San Donato di Siena e procuratore dell’abbate permuta quattro pezzi di terra, posti nella curia e distretto di Cuna, nei luoghi detti Collaldino, Filizaio, Vocabulo, Vignale, per i seguenti beni posti a Monteselvoli nella curia di Presciano: un pezzo di terra nei luoghi detti Vallive Villani, Costa Bercie et Pianum delo Scarlatto, Ranaio delo Scarlatto; due pezzi di terra a Renaio dele Vigne; un pezzo di terra, lame e canneti posti a Le Borghese; una terra prativa presso Le Rovicue. L’ospedale concede, inoltre, 12 lire di denari senesi pro melioramento delle dette possessioni.
In Siena, presso l’abbazia di San Donato; Testimoni: ser Andrea di Iacomo, Giovanni del maestro Fuccio, ser Guidone di Nero, ser Cenne di Bencivenne e Bindo di Giovanni.
Il 15 maggio dello stesso anno avviene la presa di possesso presso i detti beni dinanzi ai testimoni ser Scotto di Parmino e Truffino di Federigo.
60
1308 maggio 11
cc. 199v-200r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Lorenço Gullielmi de Cuna”
Lorenzo di Guglielmo da Cuna vende per 50 lire –che si dichiarano già riscosse- due pezzi di terra posti nella curia e distretto di Cuna, nei luoghi detti La Rivolta e Filicaio.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: ser Scotto di Parmino e Guccio di Filippo.
Il 15 maggio dello stesso anno avviene la presa di possesso presso i detti beni dinanzi ai testimoni ser Scotto di Parmino e Truffino di Federigo.
61
1308 maggio 11
cc. 200r-201r VAI ALLA PAGINA
“Permutatio terre quem habita fuit a Bartalino Borghesis”
Bartalino di Borghese da Monteroni Val d’Arbia permuta un pezzo di terra, posto nella curia e distretto di Cuna, nel luogo detto Vignale, per due pezzi di terra vignata posti nella curia di Monteroni Val d’Arbia nel luogo detto Villa ad Capannetum. L’ospedale concede, inoltre, 4 lire di denari senesi pro melioramento delle dette possessioni.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Casino di Cecco.
Il 15 maggio dello stesso anno avviene la presa di possesso presso i detti beni dinanzi ai testimoni ser Scotto di Parmino e Truffino di Federigo.
62
1308 maggio 11
cc. 201r-202r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a domina Mita relicta Ugonis Manentis”
Mita vedova di Ugone di Manente da Siena vende per 42 lire –che si dichiarano già riscosse- un pezzo di terra, lame con un forno e un altro pezzuolo di terra e casalino con muri e pozzo d’acqua presso la villa di Sant’Angelo a Tressa nel luogo detto Sancto Angelo ad Tressa. Il medesimo giorno, con un’aggiunta, i figli Meo e Conte del fu Ugone si istituiscono fideiussori della madre.
In Siena; Testimoni: Chigio di Gualtiero e Ghezzo di Mucciante.
Il 16 maggio dello stesso anno avviene la presa di possesso presso i detti beni dinanzi ai testimoni Fazio di Bartolomeo e Ugolino di Bencivenne.
63
1308 maggio 17
cc. 202r-203r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a domina Mita relicta Ugonis Manentis de quadam domo de Tressa”
Mita vedova di Ugone di Manente da Siena vende per 130 lire –che si dichiarano già riscosse- una casa con platea posta presso Sant’Angelo a Tressa. Il medesimo giorno, con un’aggiunta, i figli Meo e Conte del fu Ugone si istituiscono fideiussori della madre.
In Siena; Testimoni: Meo di Raniero di Bellarmato e Durazzo di Ranieri.
Il 21 settembre 1310 avviene la presa di possesso della detta casa dinanzi ai testimoni, Vannuccio di Gezzo e Niccoluccio di Puccio.
64
1308 maggio 30
cc. 203r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio domus facta per Fatium et Laçarum quondam domini Recuperi”
Fazio e Lazzaro figli del fu Recupero prendono in affitto per un anno una casa posta nel popolo di San Giovanni, contrada di Vallepiatta di sotto, per un canone annuo di 9 lire.
65
1308 giugno 2
cc. 203v-204v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad lites”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di messer Angelo di Duccio notaio, messer Bonsignore di Forte, Nero di Benincasa, Carduccio di Federigo e Iacomo di Ghino, frati del detto ospedale, in qualità di procuratori ad lites dell’ospedale.
In Siena; Testimoni: Bardo di Boncio e Dietaiuta (Diesaita) di Iacomo.
66
1308 giugno 4
cc. 205v-206r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Piero domini Stricche”
Piero di messer Stricca Tolomei e il figlio Martino vendono per 100 lire –che si dichiarano già riscosse- i seguenti beni posti nella curia e distretto di Monte Ghisi: una casa nel luogo detto San Martino; un pezzo di terra nei luoghi detti Valle Ghisoli, Scopeto, Pescaia, Campeccie, Le Cose; due pezzi di terra presso Le Vigne, due a Pontecchio, due a Vocabulo e due a Tredovano; un pezzo di terra e vigna a Porrona e un altro a Pozzo.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Guccio di Tordo e Piero di Ugone.
Il 6 gennaio 1310 presso l’ospedale, Arrigo figlio del detto Piero, rinuncia ai propri diritti sui beni venduti dinanzi ai testimoni Salvo di Falcone presbitero e Piero di Ugone.
67
1308 giugno 6
cc. 206r-207r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a domina Mita relicta Ugonis Manentis”
Mita vedova di Ugone di Manente senese vende per 39 lire –che si dichiarano già riscosse- un pezzo di terra e lama posto nella curia e distretto di Sant’Angelo a Tressa nel luogo detto Umbutale. Il medesimo giorno, con un’aggiunta, i figli Meo e Conte del fu Ugone si istituiscono fideiussori della madre.
In Siena; Testimoni: Meo di Raniero Bellarmato e Viva del Bruno.
il 6 settembre 1310 avviene la presa di possesso dei beni venduti presso i medesimi, dinanzi ai testimoni Pagno di Viva e Marcinello di Turnaccio.
68
1308 giugno 18
cc. 207r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio terre de palude”
Cino e Tura figli del fu Ventura cittadini della Ficarella prendono in conduzione a mezzadria, per 5 anni, un pezzo di terra posto nel piano della palude di Orgia e un altro pezzo di terra posto nella contrada di Pilli nel luogo detto Vigna Vecchia.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Bonaventura di Ghiberto.
69
1308 giugno 18
cc. 207v-208r VAI ALLA PAGINA
“Recognitio poderis quod fuit Pagni Giliotti”
Feo di Ildibrandino da Monsindoli ammette di possedere e lavorare a mezzadria, per il tempo restante stabilito, un podere posto nella contrada di Tressa nel luogo detto Monte Sindoli composto da un pezzo di terra con casa, vigna e lame.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Grazia di Ticco e Bonaventura di Ghiberto.
70
1308 giugno 29
cc. 208r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio terre et lame de Curliano facta per Ranieri de Arbiola”
Ranieri di Bonamico da Arbiola prende in affitto per 3 anni i seguenti beni posti nella curia di Curliano: due pezzi di terra e lame, uno nel luogo detto A pie’ Costa di Curliano e un altro a Dal Bosco; un pezzo di terra nel luogo detto Dela Strada, tutto per un canone annuo di 9 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Nello di Orlando.
71
1308 luglio 1
cc. 209r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad locandum undecimam partem poderis quod fuit domini Monaci”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Iacomo di Ghino in qualità di procuratore dell’ospedale riguardo la locazione a Bessa, moglie di Peccia di Ventura, e a Nella, moglie di Petruccio detto Pecciarone figlio di Mino di Assai, sorelle del fu ser Pino di Nuccio da Sovicille, dell’undicesima parte indivisa di un podere dell’ospedale situato nella curia di Percenna.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Guccio di Tordo e Casino di Cecco.
72
1308 luglio 1
cc. 210r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad recipiendum XXV perparos”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di Bertuccio di Bonaguida, cittadino e mercante senese, in qualità di procuratore dell’ospedale riguardo la riscossione di 25 perparos d’oro dagli eredi o dai fedecommissari di Meo di Bonaugura, cittadino senese, secondo quanto stabilito dal suo testamento.
73
1308 luglio 2
cc. 210v-214v VAI ALLA PAGINA
“Emptio poderis de Bonconvento quod fuit domini Monaci”
Le volontà testamentarie di ser Pino del fu Nuccio notaio senese da Sovicille, del popolo di San Giovanni, rogate il 4 agosto 1307, prevedevano la nomina di Peccia di Ventura e frate Carduccio di Federigo in qualità di suoi fedecommessi, i quali erano tenuti a comprare una possessione del valore di 1000 lire che sarebbe andata in usufrutto alle sorelle di ser Pino, Bessa moglie di Peccia di Ventura, e Nella moglie di Petruccio detto Pecciarone figlio di Mino di Assai e, alla morte delle sorelle, il possedimento sarebbe andato all’ospedale. Pertanto Griccia del fu Monaldo e Sozzo di Nino priore della canonica di Santa Maria a Pilli nella diocesi di Siena, fedecommessi ed esecutori testamentari di messer Monaco del fu Monaldo Monaceschi vendono un podere del detto Monaco in comproprietà con messer Tavena del fu Cristoforo Tolomei per 1125 lire: 1000 lire saranno pagati dai fedecommessi di ser Pino e 125 lire dal sindaco dell’ospedale. Il podere indiviso posto nella curia di Percenna è composto da una casa situata in Valle Quatrina e tre pezzi di terra nei rispettivi luoghi detti Dal Bosco, A Via Turcia, Fontanella.
In Siena; Testimoni: Guccio di Gregorio, Niccoluccio di Petruccio di Cambio, Finuccio di Nepoleone e Meo di Ranieri di Bellarmato.
74
1308 luglio 2
cc. 215r-216r VAI ALLA PAGINA
“Promissio facta per dominas Bese (sic) et Nellam sorores ser Pini de utendo et fruendo poderi arbitrio boni viri”
Bessa, moglie di Peccia di Ventura, e Nella, moglie di Petruccio detto Pecciarone figlio di Mino di Assai, con il consenso dei mariti, stipulano un patto solenne che le vede usufruttuarie a vita dei 10/11 del podere, comprato con i denari del defunto fratello ser Pino.
In Siena; Testimoni: Guccio di Gregorio, Niccoluccio di Petruccio di Cambio, Finuccio di Nepoleone e Meo di Ranieri di Bellarmato.
75
1308 luglio 2
cc. 216r-217r VAI ALLA PAGINA
“Promissio facta per syndacatum hospitalis dominabis (sic) Bese et Nelle de non tollendo usufructu”
Il sindaco dell’ospedale garantisce che saranno corrisposti i proventi del podere posto nella curia di Percenna alle sorelle Bessa e Nella fino alla loro morte. In seguito alla loro dipartita l’ospedale prenderà possesso del podere.
In Siena; Testimoni: Guccio di Gregorio, Niccoluccio di Petruccio di Cambio, Finuccio di Nepoleone e Meo di Ranieri di Bellarmato.
76
1308 luglio 2
cc. 217r-218v VAI ALLA PAGINA
“Promissio quandam facta fideicommissariis ser Pini per syndicatum hospitalis et dictas dominas”
Il sindaco dell’ospedale, Bese, e Nella con i fedecommessi riepilogano i patti stipulati e si impegnano a rispettarli, pena 200 lire.
In Siena; Testimoni: Guccio di Gregorio, Niccoluccio di Petruccio di Cambio, Finuccio di Nepoleone e Meo di Ranieri di Bellarmato.
77
1308 luglio 2
cc. 218v-219v VAI ALLA PAGINA
“Locatio et conductio partis poderis quod fuit domini Monaci”
A Bessa, moglie di Peccia di Ventura, e alla sorella Nella, moglie di Petruccio detto Pecciarone, viene concessa in locazione per tutta la vita un podere indiviso, presso la curia di Percenna, composto da una casa posta in Valle Quatrina e tre pezzi di terra nei rispettivi luoghi detti Dal Bosco, A Via Turcia, Fontanella, per un canone annuo di […] staiora di frumento.
In Siena; Testimoni: Guccio di Gregorio, Niccoluccio di Petruccio di Cambio, Finuccio di Nepoleone e Meo di Ranieri di Bellarmato.
78
1308 luglio 4
cc. 220r-v VAI ALLA PAGINA
“Recognitio facta per Martinum Guidonis de poderi quod fuit domini Monaci”
Martino di Guidone da Percenna riconosce i patti presi tra il sindaco dell’ospedale e i fedecommessi di ser Pino riguardanti l’usufrutto delle sorelle Bessa e Nella, e si impegna a lavorare 1/11 del podere consegnando loro la metà dei frutti.
Presso il Borgo di Buonconvento; Testimoni: Naddo […] e Dusdu di Giovanni.
79
1308 luglio 3
cc. 221r-v VAI ALLA PAGINA
“Donatio facta per Tendem Amici de Monte Oliveto”
Tende di Amico da Monte Oliveto dona all’ospedale un pezzo di terra nella cura di Monte Oliveto nel luogo detto Pogio Ailo.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Iacomino di Ugone, Uguccio di Bencivenne e Paglia di Viviano.
80
1308 luglio 8
cc. 221v-222r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Mabilie de xxxvi sextarii frumenti”
Mabilia vedova di Aringhiero di Boniccolò da Siena ammette d’aver ricevuto 36 staiora di frumento che le spettavano annualmente.
In Siena; Testimoni: ser Vanni di Tebaldino notaio, Bandinello di Bencivenne carnaiolo e Cennino suo figlio.
81
1308 luglio 8
cc. 222r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio facta per Balduccium Cennis de una domo”
Balduccio di Cenni dalla pieve di Pacina, il quale abita a Siena, prende in affitto per un anno una casa situata nel popolo di San Giacomo, contrada Abbadia nuova di sotto, per un canone annuo di 10 lire e 17 soldi.
In Siena; Testimoni: ser Vanni di Tebaldino notaio, Bandinello di Bencivenne carnaiolo e Cennino suo figlio.
82
1308 luglio 9
cc. 222v-223r VAI ALLA PAGINA
“Conductio facta per Petrum Jacobi de una domo”
Pietro di Iacomo prende in affitto per un anno una casa posta nel popolo di San Giorgio, contrada Abbadia nuova di sotto, per un canone annuo di 10 lire e 10 soldi.
In Siena; Testimoni: ser Vanni di Tebaldino notaio, Bandinello di Bencivenne carnaiolo e Cennino suo figlio.
83
1308 luglio 20
cc. 223r-226r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Baldo Bonavolglie de poderi de Maciareto”
Baldo del fu Bonavoglia senese con il figlio Pietro vendono per 1600 lire –che si dichiarano già riscosse- un podere posto nella curia e contrada di Macereto composta: da un pezzo di terra e vigna con casamento nel luogo detto Pogio ala fonte, un pezzo di terra nel luogo detto Querceto, un pezzo di terra boschiva presso Le Piane, la nona parte di un bosco presso Ale Piane, un pezzo di terra presso Caselle Pogio ala Fonte, Podius Montis Labri, Chiusa Azzonis, El Fossato, un pezzo di terra sotto la strada del luogo detto Metato, una terra prativa presso Lepretora, un pezzo di terra per il pascolo presso Le Pendigie Maciareci, la nona parte di tre pezzi di terra boschivi indivisi nei rispettivi luoghi detti Macchia Aperti, Vocabulo, La Liscaiuola, Ponticelli, tre tini, tre barili, tre scrigni, un tinello, una cassa, un tavolo per mangiare, un bue, e tra le 28 e le 30 pecore.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Niccoluccio di Petruccio di Cambio, Meo di Ranieri di Bellarmato e Nero di Conte.
84
1308 luglio 21
c. 226r VAI ALLA PAGINA
“Recognitio facta per meçaioles quia fuerunt Baldi Bonavoglie”
Andrea e Menco di Veri da Frontignano riconoscono di condurre a mezzadria un podere che fu venduto da Baldo di Bonavoglia e il figlio Pietro per 600 lire.
Presso il podere nella curia di Macereto; Testimoni: Vanni e Bartalino di Viviano.
85
1308 luglio 30
cc. 226v-227v VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a domina Bella relicta Scanne et filiis”
Bella vedova di Scanna di Chiarimbaldo, i figli Robbuccio e Fazino –rappresentati dai parenti messer Grifo del fu messer Giacoppo, messer Fazio del fu messer Picciolo Gallerani e Conte di Baldo di Ciampolo in quanto minori di venticinque anni ma maggiori di quattordici- in presenza dei Consoli della Mercanzia, Viva di Saporello e Ghero di Simone di Bolgarini, vendono per 200 lire un pezzo di terra situato presso la curia di Serre nel luogo detto Valle Fontis Luchi.
In Siena presso la chiesa di San Paolo dove i Consoli della Mercanzia si riuniscono; Testimoni: Guccio di Iacomo di Marsilio e Goro di Lando.
Il 26 novembre 1308 avviene la presa di possesso del bene venduto per mezzo del procuratore Giovannuzzo di Arrigo e dinanzi ai testimoni Guidarello di Benencasa e Vanni di Orlando.
86
1308 luglio 27
c. 228r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Mine filie quondam domini Bandi de iiiiC libre denari”
Mina figlia del fu Bando di messer Ciampolo di Albizzo e il figlio Tollo ammettono d’aver ricevuto 400 lire dall’ospedale.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Mino di Azzolino.
87
1308 agosto 7
cc. 228v-229r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Comini calçettarii super boni que fuerunt Tomasii de Grosseto”
Comino del fu Bonaiuti calzettaio rinuncia ai propri diritti inerenti le possessioni, donate all’ospedale, che furono di Tommaso di Veltraccio da Grosseto e della moglie Margherita.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Meo di Ranieri di Bellarmato e Bonaventura di Ghiberto.
88
1308 agosto 9
cc. 229r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Mei de Orgiale de tribus modiis frumenti”
Meo del fu Bindo da Orgiale ammette d’aver ricevuto tre moggia di frumento dal fratello Arcolano, il quale gli deve annualmente in perpetuo.
In Siena presso l’Ospedale; Testimoni: Iacomo di messer Alberto e Niccoluccio di Bargia.
89
1308 agosto 15
cc. 229v-231r VAI ALLA PAGINA
“Conductio poderis de Quercieto facta per Duccium et Mone”
I fratelli Duccio e Mone del fu Simone da Chiusure prendono in conduzione per tre anni a mezzadria, a partire dalla festa di Santa Maria ad agosto, un podere posto nella curia di Chiusure nel luogo detto Querceto con abitazione, capanna e vigna, affidata al momento al mezzaiolo Cecco di Giovanni.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Simone detto Coppino del fu messer Giacoppino e Corrado di Beltramo.
90
1308 agosto 17
cc. 231r-v VAI ALLA PAGINA
“Licentia habita a domino Episcopo Senarum pro usuris in certis Benencase Alberti”
Tedora vedova di Benencasa di Alberto e madre del fu Gano, dinanzi al vescovo di Siena, Ruggero da Casole, dichiara come nelle ultime volontà il marito confessò di aver dato 300 lire ad usura ad alcune persone, delle quali non conosceva il nome, e di come aveva disposto la donazione delle dette 300 lire ai poveri dell’ospedale in favore della propria anima. Il figlio Gano morendo non riuscì ad eseguire la richiesta del defunto padre. Essendo Tedora fedecommessa del figlio ha ereditato da quest’ultimo una possessione stimata 212 lire. Pertanto, come richiesto, il vescovo dichiara adempiuto l’impegno del marito, sebbene la donazione sia di sole 212 lire, a condizione che la moglie doni tuniche ai poveri dell’ospedale del valore di 25 lire.
In Siena presso la cappella dell’Opera; Testimoni: ser Fuccio di Bonico, Stricca di Ugone di Tebalduccio e Conte di Baldo di Ciampolo.
91
1308 agosto 17
c. 232r VAI ALLA PAGINA
“Emptio poderis de Porgo facta a ser Fuccio Bonichi”
Ser Fuccio di Bonico notaio senese riceve 125 lire su 212 lire dall’ospedale per la liquidazione di un podere, posto nel popolo e contrada di San Cristoforo da Guistrigona, venduto a Tedora vedova di Benencasa di Alberto e al figlio, rappresentato dalla madre, Gano di Benencasa.
(Nel margine interno sinistro si legge “Scripta per errorem”)
92
1308 agosto 17
cc. 232r-234r VAI ALLA PAGINA
“Emptio poderis de Porgo facta a ser Fuccio Bonichi”
Benencasa del fu Alberto del popolo di San Giorgio nel suo testamento, redatto il 23 luglio del 1281, confessò d’aver preso ad usura 300 lire a più persone in città e presso il contado. Non ricordando più i nomi delle persone e dei luoghi dove tale usura avvenne, per mezzo dei fedecommissari frate Ugolino degli Umiliati e Maffeo detto Fuccio di Bonico, ordinò che i guadagni illeciti fossero destinati ai poveri oltre a nominare i figli Gano, Niccoluccio, Dina e Mea suoi eredi. A seguito della morte di Benencasa nel 1298 la vedova Tedora, prendendo atto che nessuno risarcimento fosse stato fatto delle 300 lire estorte, decise di vendere la metà indivisa di un podere posto nel popolo di San Cristoforo da Guistrigona all’ospedale per 212 lire.
93
1308 agosto 19
cc. 234v-235v VAI ALLA PAGINA
“Concessio vinee facta per fideicommissarios domine Nere relicte domini Jacobi”
Il giudice Nero, Niccoluccio, Cecco e Vanni figli del fu messer Iacomo Pagliarese, fedecommessi testamentari della madre Nera vedova del detto Iacomo, volendo adempiere le volontà testamentarie della madre cedono all’ospedale un pezzo di terra e vigna di proprietà in comune con Guidarello Cortabrache presso la contrada di Val di Lama
In Siena, presso l’aula episcopale; Testimoni: Iacomo della Rosa guardiano dei frati minori di Siena, frate Antonio del medesimo ordine e ser Gianni di ser Gualfredo.
94
1308 agosto 20
c. 236r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Galgane”
Galgano vedova di messer Iacomo del Tondo, figlia di Buoncontro di Poltrone, confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 5 moggia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Salvi di Falcone presbitero e Meo di Ormanno.
95
1308 agosto 20
cc. 236v-237v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad recipiendum Filippum de Silvano in fratrem”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Neri di Benincasa in qualità di procuratore dell’ospedale riguardo l’accoglienza del nuovo oblato Filippo di Gregorio da Bibbiano, il quale dona al Santa Maria della Scala ogni suo bene mobile e immobile riservandosene, tuttavia, l’usufrutto.
In Siena, nel ballatoio dietro l’ospedale; Testimoni: Guccio di Tordo e Puccio di Muccio.
96
1308 agosto 21
cc. 237v-240v VAI ALLA PAGINA
“Donatio Filippi Gregorii de Bibiano”
Filippo di Gregorio da Bibbiano Guiglieschi si offre come oblato e dona tutti i propri beni posti presso la curia e distretto di Bibbiano all’ospedale: un casa che affaccia sulla via pubblica la quale ha sotto un terreno di due staiora e una capanna nel luogo detto Granaiuolo; un’altra casa con cortile e ballatoio; un pezzo di terra vignata e 1/25 di un bosco indiviso sempre a Granaiuolo; un pezzo di terra nei luoghi detti Guado al Perello, Ale lame summi Campo Ritondo, Al Salciarello, Fontanelle, Fonte Gozuoli; due pezzi di terra nei luoghi detti Campo Ropuli, Ala lama Bonifatii, Anatimo; un pezzo di terra con boschi nei luoghi detti Li Alodoli; due pezzi di terra boschivi rispettivamente nei luoghi detti Cotone e Soracotto; due terre boschive nel luogo detto Piane.
Presso Granaiuolo nella curia di Bibbiano; Testimoni: ser Francesco di Ventura con il figlio ser Meo notaio e Niccoluccio di Andrea.
97
1308 agosto 27
cc. 240v-241r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Armine Falconis”
Armina di Falcone confessa d’aver ricevuto dall’ospedale un moggio di vino e un moggio di frumento.
In Siena; Testimoni: Piero di Benencasa e Dino di Amico.
98
1308 agosto 27
c. 241v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia dominarum Fecca et Bernardesche”
Le sorelle Fecca e Bernardesca del fu Cercone confessano d’aver ricevuto dall’ospedale 45 moggia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Duracco di Ranieri e maestro Verino di Riccomanno.
99
1308 agosto 28
c. 242r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Nere domini Ranieri”
Nera del fu messer Ranieri di Gregorio confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 39 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Grazino di Adota e Durazzo di Ranieri.
100
1308 agosto 28
c. 242v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Pieri Fortis”
Piero di Forte, del popolo della Magione del Tempio, confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 30 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Coppino di messer Giacoppino e frate Gregorio di Bencivenne,
101
1308 agosto 29
cc. 243r-244v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus pro facto fratres Bonaventure de Bibiano”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Bonaccolto da Bibbiano, del distretto di Colle, in qualità di procuratore dell’ospedale riguardo la gestione delle transazioni relative all’estinzione di un prestito di 36 lire contratto da Turino di Cacciaguerra, oblato del Santa Maria della Scala, nei confronti di Nero di Pizzino.
102
1308 agosto 30
cc. 244v-245r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Sobilie”
Sobilia vedova di ser Gualtiero di Rigolo notaio senese confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 36 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Coppino di messer Giacoppino.
103
1308 agosto 29
cc. 246r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Nese”
Nese del fu Ventura di Ildibrandino da Musigliano confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 11 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: messer Scozia di messer Renaldo e Baldo di Stricca.
104
1308 agosto 31
cc. 246r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad recipiendum quictantiam a domina Scotta”
[…]
105
1308 settembre 2
c. 246v VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta de bonis que fuerunt domine Ildibrandesche”
Frate Nero di Benencasa, procuratore dell’ospedale, prende possesso dei seguenti beni, donati da Ildibrandesca vedova di Diedato, situati presso la curia e distretto della pieve di Pacina: un pezzo di terra con casa e un pezzo di terra con vigna nel luogo detto Robatoro; un pezzo di terra nei luoghi detti La Strada, Lamastrone, Ale Versare, Bombola; due pezzi di terra nel luogo detto Sarloni; tre pezzi di terra nel luogo detto Acquavivola.
Presso i beni donati; Testimoni: Peruzzo di Accorso e Niccoluccio di Andrea.
106
1308 settembre 6
c. 247r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Nese relicte Lorençi Donati”
Nese del fu Ildibrandino e vedova di Lorenzo di Donato, per mezzo di Guccio di Palmerio, confessa d’aver ricevuto 7 moggia di frumento dall’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Dea di Beringhiero e Durazzo di Ranieri.
107
1308 settembre 6
cc. 247v-248r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Fuccii Orlandini”
Fuccio di Orlandino con la moglie Mina confessa d’aver ricevuto 39 staia di frumento dall’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Coppino di messer Giacoppino e Casino di Cecco.
108
1308 settembre 6
cc. 248r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Scotte de poderi de Montegrimaldi”
Scotta del fu Scotto di Domenico, vedova di Renaldo di Rena Tolomei, riceve dall’ospedale in usufrutto finché vive un podere posto nel luogo detto Montegrimaldi.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Guidone di Allegretto, frate Gregorio di Bencivenne e Durazzo di Ranieri.
109
1308 settembre 6
cc. 249r-v VAI ALLA PAGINA
“Promissio Neri Use”
Dugaressa vedova di messer Tommaso giudice senese, in favore della propria anima, ha donato all’ospedale mezza casa indivisa posta nel popolo di San Giovanni, contrada Postierla, riservandosene l’usufrutto per tutta la vita. Alla sua morte tale diritto passerà al nipote Neri del fu messer Lottorengo detto Neri di Usa, il quale pagherà annualmente all’ospedale un fiorino.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Bonaventura di Ghiberto, ser Cecco Bari e Petruccio di Graziuolo.
110
1308 settembre 16
cc. 250r-v VAI ALLA PAGINA
“Instrumentum dotium Guccie gittatelle”
Giannotto di Ugolino da Vuopina dona a Guccia di Giovanni, gettatella dell’ospedale, una dote di 50 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: messer Scozia di messer Renaldo, Durazzo di Ranieri e Mino di Compagno.
111
1308 settembre
cc. 250v-251r VAI ALLA PAGINA
“Jura habita contra dominam Bellam de lxvi libre”
Dino di Vitaleone di Altimanno, con il consenso del padre, vende per 66 lire all’ospedale le ragioni che ha nei confronti di Bella, vedova di Scanna del fu Chiarimbaldo da Siena, inerenti un debito di 80 lire che quella, per mezzo di Pietro del fu messer Arrigolo Tolomei, doveva al detto Dino per l’acquisto di 8 moggia di frumento.
In Siena; Testimoni: Puccio di Ugolino e Lando di Bartolomeo.
112
1308 settembre 23
c. 251v VAI ALLA PAGINA
“Electio ad cautelam facta in quibusdam domibus hospitalis”
[…]
113
1308 settembre 28
cc. 252v-253r VAI ALLA PAGINA
“Conductio facta per Palmerium Vitalis de […]”
Palmerio di Vitale, dalla pieve di San Giovanni in Vescona, prende dall’ospedale in affitto un podere per 6 anni, a partire dal prossimo mese di agosto, formato da due pezzi di terra nel luogo detto Bucinatoio e un pezzo di terra nel luogo detto Colle di Brizio. Il canone annuale prevede la consegna di 7 staia di frumento.
In Siena; Testimoni: Raniero di Rustico e Mino di Nicola.
114
1308 ottobre 7
cc. 253v-254r VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee de Sancto Vieno facta per donum regretterium”
Dono del fu Bonamente rigrittiere senese prende in affitto per 5 anni dall’ospedale una terra con casa, vigna e canneto, posta nel popolo e contrada di San Viene, per un canone annuo di 28 lire.
In Siena; Testimoni: Duccio di Ventura e Vannuccio di Mino.
115
1308 ottobre 7
cc. 254v-255r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Bartholomei Bonsignoris”
Bartolomeo del fu Bonsignore e Agnolino suo figlio, come rimedio per i propri guadagni illeciti, donano all’ospedale un pezzo di terra con casa, vigna, tre tini, uno scrigno e un barile, situato nella contrada di Montalbuccio nei pressi di Siena.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacomino di Ugone.
116
1308 ottobre 7
cc. 256r VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Bartholomei Bonsignoris”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblato Bartolomeo di Bonsignore, il quale dona all’ospedale ogni suo bene, mobile e immobile, in particolare un pezzo di terra con vigna e casa, con tre tini, un barile e uno scrigno, situato nella contrada di Montalbuccio, presso Siena.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacobino di Ugone.
117
1308 ottobre 13
cc. 256v-257r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad protestandum Feo et Graçino”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Nero di Benincasa in qualità di procuratore ad protestandum contro Feo e Graziolo d’Ildibrandino da Montesindoli, mezzadri del Santa Maria della Scala, affinchè non cedano titulo conductionis a terzi i seguenti possedimenti dell’ospedale, posti nella contrada di Tressa, nel luogo detto Montesindoli: due pezzi di terra sive tenimentum, uno con case, cortile, vigna e lama e l’altro con terra, casa, vigna e lama.
In Siena, presso l’ospedale dove si riunisce il Capitolo; Testimoni: Piero di Ugone e Uguccio di Bencivenne.
118
1308 ottobre 15
cc. 257v-258r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Johannini pelliparii”
Giovannino di Simone detto Giovannino pellicciaio, in favore della propria anima, dona all’ospedale due pezzi di terra con casa, cortile e capanna presso la curia di San Quirico in Osenna nel luogo detto Riguardo.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Bonaventura di Ghiberto e Piero di Ugone.
119
1308 ottobre 15
cc. 258v-259r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Johannino de una petia terre”
Giovannino di Simone detto Giovannino pellicciaio senese, abitante in San Quirico in Osenna, vende per 50 lire all’ospedale un pezzo di terra posto nel luogo anzidetto.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Bonaventura di Ghiberto e Piero di Ugone.
120
1308 ottobre
c. 259v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Rectoris Sancti Quirici Castri Veteris”
Il presbitero Guido, rettore della chiesa di San Quirico in castelvecchio, confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 15 soldi in ragione della decima dell’anno trascorso.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e ser Fino di Fino.
121
1308 ottobre 29
cc. 260r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius vinee de Sancto Mamiliano facta per Duccium”
Duccio di Peruzzo con la moglie Nuta, del popolo di San Mamiliano, prendono in affitto per 29 anni i seguenti beni tutti posti presso il popolo suddetto, per un canone annuo di 9 lire: un pezzo di terra e vigna dell’ospedale presso il luogo chiamato Truliano e un piccolo appezzamento di lama presso il luogo chiamato Reggii.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: maestro Giovannino di Guidone e Guidone di Pietro.
122
1308 novembre 5
c. 261r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Tudini Maffei”
Tudino di Maffeo confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 25 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Grazia di Ticco.
123
1308 novembre 7
cc. 261v-262r VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee de Montegrimaldi facta per Andream”
Andrea di Mino da Brolio con la moglie Bilia prendono in affitto per 3 anni, un pezzo di terra con casa, vigna, lame, canneto e tre tini posto nel luogo detto Montegrimaldi, per un canone annuo di 33 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Ristoro di Franco e Riccio di Ugolino.
124
1308 novembre 13
cc. 262v-263r VAI ALLA PAGINA
“Jura habita contra dominam Bellam et Robbam”
Niccoluccio del fu ser Bernardino di Giusto, per 11 lire e 10 soldi, vende all’ospedale le ragioni che vanta nei confronti di Bella del fu Ranieri, vedova di Scanna, e Robba suo figlio su di un prestito di 16 lire che questi avevano contratto con Niccoluccio per mezzo di Mino e Tuccio di Baldo.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Niccolino di Feo.
125
1308 novembre 16
cc. 263r-264r VAI ALLA PAGINA
“Emptio fratris Carduccii de quibusdam terris”
Meuccio del fu Buondo da Serre di Petriolo, maggiore di 25 anni, vende per 5 lire –che si dichiarano già riscosse- all’ospedale i seguenti beni posti nella curia di Petriolo: un pezzo di terra nel luogo detto Pogiarello; 5/12 di un pezzo di terra indiviso nel luogo detto Quercia Apicciolata; 5/12 di un pezzo di terra e boschi indivisi nel luogo detto Piagia Rossa; 5/12 di una quercia indivisa che ha nella terra dell’ospedale nel luogo detto Canfoiano.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Vanni di ser Pino.
126
1308 novembre 22
cc. 264v-268r VAI ALLA PAGINA
“Solutiones facte ecclesiis infrascriptis de inscriptis pecuniis quantitatibus que solvi debent pro donatione domini Bernardini Alamanni”
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Ruggero di Daniello.
Alla luce della donazione fatta da messer Bernardino del fu Alamanno Piccolomini all’ospedale si consegnano, in questo mese di novembre, le seguenti somme di denaro alle infrascritte chiese:
-Santa Maria Novella: a Ugolino di Ruggerotto sindaco 3 lire;
-San Giorgio: a messer Mino di Testa rettore 20 soldi;
-Monastero di Vico: a Riccardino di Ildibrandino sindaco delle monache 20 soldi;
-Ospedale di Monna Agnese: a Albonetto di Piero sindaco 3 lire;
-Convento di Sant’Agostino: a frate Ugolino agostiniano 14 lire;
-San Leonardo: a Frieri di Agnolo procuratore 20 soldi;
-Convento degli Umiliati: a frate Meo sindaco 20 soldi;
-Abbadia Nuova: a messer Iacomo sindaco 20 soldi;
-Convento di Santa Maria: a frate Dietaviva sindaco dei carmelitani 40 soldi;
-Monastero di San Barnaba: a frate Bencivenne di Micello sindaco 3 lire;
-Convento di San Domenico: a frate Simone domenicano 14 lire;
-San Salvatore: a Bernardino rettore 20 soldi;
-Sant’Angelo a Montone: a messer Raniero rettore 20 soldi;
-Ospedale di Santa Croce: al cappellano Giovanni 20 soldi;
-Convento di Ognissanti: al cappellano Filippo 10 soldi;
-Convento di San Benedetto: a Francesco di Donato 20 soldi;
-San Marco: al monaco Michele cappellano 20 soldi;
-San Pietro alle scale: al presbitero Baldo canonico e cappellano 20 soldi;
-Monastero di San Prospero: a frate Giovannino sindaco 100 soldi;
-San Bartolomeo e San Basilio: a messer Sano Cortebrache rettore, 20 soldi alla prima e 20 soldi alla seconda;
-San Mamiliano: a suora Giovanna 10 soldi;
-San Quirico: a messer Guidone rettore 20 soldi;
-Convento di San Giovanni Battista: a frate Giovanni priore 20 soldi;
-Santo Stefano: a messer Antonio rettore 20 soldi;
-Convento di Santa Croce; a frate Landino 40 soldi;
-San Vincenzo: al presbitero Benincasa canonico 20 soldi;
-Sant’Antonio: al presbitero Mino Canonico 20 soldi;
-Abbadia all’arco: a messer Filippo camaldolese 20 soldi;
-Monastero di San Galgano: al monaco Matteo 14 lire;
-Casa della Misericordia: a Iacomino di Bencivenne frate e sindaco 10 lire;
-Duomo: al presbitero Sozzo e Lippo sacrestani 20 soldi;
-Sant’Andrea: a Barattuccio di Mezzolombardo procuratore 20 soldi;
-Monastero di San Lorenzo: a Ciano di Arrigo sindaco 3 lire;
-Convento dei frati minori: a Ghino di Boninsegna sindaco 14 lire;
-San Pietro ad Ovile: a messer Andrea rettore 20 soldi, dinanzi a Casino di Cecco e al presbitero Pagno di Bocchetto;
-Monastero di Santa Bonda: a ser Pagno di Bocchetto sindaco 20 soldi, dinanzi al presbitero Iacomo di Giovanni e Mino di Giovanni;
-Sant’Egidio: al presbitero Iacomo di Giovanni da Guistrigona cappellano 20 soldi, dinanzi a Mino di Giovanni e ser Vanni cappellano di San Donato;
-San Donato: al presbitero Bindo canonico 20 soldi, dinanzi a Casino di Cecco e ser Vanni cappellano di San Donato;
-San Vigilio: a messer Leonardo camaldolese da Borgo 20 soldi, dinanzi a Casino di Cecco e ser Magio rettore della chiesa di Sant’Angelo a Tressa;
-Magione del tempio: a Renaldo detto Gallo del fu Stefano procuratore 20 soldi, il 23 novembre dinanzi Durazzo di Ranieri e Tofano di Benintendi;
-San Desiderio: a messer Bindo Paparoni rettore 20 soldi, il 23 novembre dinanzi Goro di Gualcherino e Ciolo di Nero;
-Abbadia di San Donato: a Paolo monaco 20 soldi, il 26 novembre dinanzi Durazzo di Ranieri e Cecco di Ristoro;
-San Pellegrino: a Bernardino di Filippo frate 20 soldi, il 26 novembre dinanzi Durazzo di Ranieri e Cecco di Ristoro;
-Convento di Santa Maria dei Servi: a frate Bernarduccio 3 lire, il 26 novembre dinanzi Durazzo di Ranieri e Cecco di Ristoro;
-Santa Margherita: al presbitero Lazzaro di Palmiero sindaco 20 soldi, dinanzi Durazzo di Ranieri e Cenni di Palmiero;
-San Martino e San Giusto: a Michele dell’ordine di San Frediano sacrista 20 soldi ad ognuna, il 27 novembre dinanzi Durazzo di Ranieri e Neruccio di Ildibrandino;
-San Pietro in Castelvecchio: al presbitero Fabbro cappellano 20 soldi, dinanzi a Durazzo di Ranieri e Coppino di messer Iacobino;
-San Maurizio: a ser Pagno di Mico canonico 20 soldi, dinanzi Durazzo di Ranieri e Bonaventura di Ghiberto;
-San Paolo: al momento manca il rettore, si depositano quindi 20 soldi a Sozzo, sacrista del Duomo, per conto della detta chiesa, il 17 novembre dinanzi a Durazzo di Ranieri e Giuntino chierico dell’ospedale;
-Monastero di Sperandie: a ser Nero di Tolomeo sindaco 20 soldi, il 28 settembre dinanzi a Alessio di Martino e Cenne di Palmiero;
-Monastero di Santa Petronilla: a frate Giovanni di Guido sindaco 5 lire, il 28 settembre dinanzi a Neruccio di Ildibrandino e Guiduccio di Ventura.
127
1308 novembre 23
cc. 268v-269 VAI ALLA PAGINA
“Donatio Simoncini Bartholomei de quadam domo”
Simone detto Simoncino del fu Bartolomeo di Manetto dona all’ospedale una casa posta nel popolo di San Giovanni e contrada Piano di Santa Maria.
In Siena; Testimoni: Lore di Paganello e Pace di Paganello.
128
1308 novembre 25
cc. 269v-270r VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta de mediatatis unius petie terre que fui ser Johannis Nigri”
Frate Mino di Iacomo, procuratore dell’ospedale, prende possesso della metà pro indiviso di un campo, cioè un pezzo di terra e vigna, situato nella curia di Serre nel luogo detto Piano di Sant’Andrea, che donò nel suo testamento Giovanni di Nero giudice e notaio al Santa Maria della Scala.
In Siena; Testimoni: Bindo di Orlando, Sozzo di Ranuccio e il presbitero Lippo di Taddeo.
129
1308 novembre 25
c. 270r VAI ALLA PAGINA
“Debitum filiorum Balloccie de xxiiii libre”
I fratelli Tuccio e Menico di Balloccia d’Asciano, ambedue emancipati dal padre, si costituiscono debitori dell’ospedale di 24 lire a fronte dell’acquisto di un pezzo di terra.
Presso la curia di Asciano del luogo detto Posatoio; Testimoni: Teccio di Levante e Vanni di Amerigo.
130
1308 novembre 25
c. 270v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius domus de Serris facta per Riccium”
Riccio di Vitale da Serre prende in affitto una casa con platea per 6 anni per un canone annuo di 40 soldi.
In Siena presso la casa dell’ospedale di Serre; Testimoni: Sozzo di ser Appressato e Ugarello di Nuona.
131
1308 dicembre 9
cc. 271r-v VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta de poderi de Montegione quod fuit domini Blasii”
Frate Nero di Benincasa, procuratore dell’ospedale, e frate Niccolò agostiano, procuratore dei frati di Sant’Agostino, prendono possesso di un podere donato da Biagio del fu messer Tolomeo Tolomei, nel suo testamento, composto dai seguenti pezzi di terra, posti nella curia di Monteriggioni, rispettivamente nei luoghi detti Lischieto, Canneto sive Padule, Malpertuso, La Ribuoia.
Presso il podere donato; Testimoni: Cenne di Guido detto Borsello e Fuccio di Tuccio.
Il 13 dicembre, presso l’ospedale, dinanzi a Durazzo di Ranieri e Dino di Amica, Cenne di Guido detto Cenne Borsello da Monteriggioni e il figlio Ghino, riconoscono a frate Nero il detto podere indiviso frazionato equamente fra l’ospedale, il convento di Sant’Agostino e il convento di San Domenico.
132
1308 dicembre 14
cc. 271v-272v VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee que fuit domine Marie”
Buono del fu Bianco con la moglie Renaldesca del popolo di San Marco prendono in affitto per 8 anni un pezzo di terra con casa, vigna, quattro tini, una botticella e due bancacci, posto nel popolo suddetto e contrada di Badalucco, per un canone annuo di 6 lire.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Gaddo di Piero da Curliano.
133
1308 dicembre 14
cc. 273r-v VAI ALLA PAGINA
“Permutatio cum ecclesia de Tressa de quibusdam terris”
Il presbitero Magio, rettore della chiesa di Sant’Angelo a Tressa, permuta con l’ospedale un pezzo di terra posto a Sant’Angelo nel luogo detto Pontegrosso, per un pezzo di terra posto sempre a Sant’Angelo ma nel luogo detto Dala Costa.
[…]
134
1308 dicembre 28
cc. 274r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus fratris Amadoris de Grosseto”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Amadore da Grosseto in qualità di procuratore ad locandum et concedendum alcuni beni immobili –terre, case e possessioni- dell’ospedale, situati nella città, curia e distretto di Grosseto.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Guccio di Tordo e Piero di Ugone.
135
1308 dicembre 31
cc. 275r-276r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta ab Andrea et uxore de Aretio”
Andrea del fu Rustichello, senese che vive ad Arezzo, insieme alla moglie Vanna del fu Iacomo, con il consenso delle figlie Margherita e Vanna, vendono per 60 lire un pezzo di terra e vigna situato nella contrada di Valle nei pressi di Siena.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Minuccio di Pasqualino.
Segue la nomina, per la durata di due anni, di Priore del fu Gregorio di Gonnella e Vanni di Iacomino chiavaio in qualità di fideiussori.
136
1309 gennaio 5
cc. 276v-277r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Puccii Cognoscentis de Clusio”
Puccio di Cognoscenti da Chiusi dona all’ospedale 200 lire cortonesi.
In Siena presso l’ospedale; Testimoni: Coppino di messer Giacoppino e Tuccio di Palmiero.
137
1309 gennaio 10
c. 277r VAI ALLA PAGINA
“Jura cessio contra dominas Bellam et Robbam”
Agnolino del fu Nero di Ruggero […]
In Siena; Testimoni: Niccoluccio di messer Pizzica e Agnolo di Giusto.
138
1309 gennaio 10
c. 278r VAI ALLA PAGINA
“Fratris Ciani Octinelli”
Ghino di Buonfigliolo detto Francalancia dalla Pieve di Ricenza deve dare all’ospedale 16 soldi in ragione dell’acquisto di 2 staia di frumento.
In Siena; Testimoni: Buglione di Giovanni e Tofano di Ildibrandino.
139
1309 gennaio 16
cc. 278r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Venciguerre facta fratri Cartuccio super quadam petia terre”
Vinciguerra del fu messer Bartolomeo Saracini rifiuta e rimette all’ospedale i propri diritti inerenti due pezzi di terra indivisi -uno di questi con vigna e cellario- situati nella curia e distretto di Pari di Arbendescha, nel luogo detto Letanelle, acquisiti in occasione del credito di 12 fiorini avuto nei confronti di Pone del fu Federigo.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Ciano di Ottinello.
140
1309 gennaio 17
cc. 278v-279r VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Bonaventure Ghiberti”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblato Bonaventura di Ghiberto, il quale dona all’ospedale tutti i propri beni mobili e immobili.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Corrado di Beltramo e Iacomino di Ugone
141
1309 gennaio 17
cc. 279r-v VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Casini Cecchi”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblato Casino di Cecco, il quale dona all’ospedale tutti i propri beni mobili e immobili.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Corrado di Beltramo e Iacomino di Ugone.
142
1309 gennaio 17
cc. 280r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus fratris Carducii, fratris Jacobi et fratris Ciani ad locandum”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Carduccio di Federigo, di frate Ciano Ottinello e di frate Iacomo di Ghino in qualità di procuratori dell’ospedale riguardo l’amministrazione delle locazioni e delle concessioni di terre, di possedimenti, di poderi e di case di proprietà del Santa Maria della Scala situati nella città e nel contado di Siena.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Corrado di Beltramo e Iacomino di Ugone.
143
1309 gennaio 17
cc. 281r-282r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus fratris Ranieri, fratris Mini ad quictandum”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Raniero d’Ildibrandino e di frate Mino di messer Iacomo in qualità di procuratori dell’ospedale riguardo l’esecuzione e l’amministrazione di ogni e singola clausola relativa a beni mobili e immobili contenuta in atti in cui risulti coinvolto il Santa Maria della Scala.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Corrado di Beltramo e Iacomino di Ugone.
144
1309 gennaio 17
c. 282r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Armine”
Armina del fu Falcone confessa d’aver ricevuto dall’ospedale un moggio di vino e uno di frumento.
In Siena; Testimoni: Piero di Benencasa e Dino di Amico.
145
1309 gennaio 20
c. 282r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia presbiteri Donati”
Il presbitero Donato del fu Ghino da Saltennano confessa d’aver ricevuto dall’ospedale 15 lire.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Nero di Tino da Lucignano.
146
1309 gennaio 22
cc. 282v-283r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Rustichelle de usufructis poderis”
Rustichella vedova di Iacomo di Dietaiuti da Scopeto libera l’ospedale dal pagamento degli usufrutti –ammontanti 14 staia di frumento annuali- che le spettavano a vita, su di un podere posto nella curia di Villa al Colle e San Sano di Logarardo che ha venduto insieme al sindaco dell’ospedale a Lucchesa moglie di Scarlattino e a suo figlio.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Fuccio di Orlandino e Contadino di Melano.
147
1309 gennaio 22
cc. 283v-284r VAI ALLA PAGINA
“Consignatio rerum que fuerunt inventis pensione dominam Guidengham facta Laio”
Laio di Ormanno Pararoni confessa d’aver ricevuto i beni mobili –elencati nel rogito- di proprietà del cognato Guidone di Longo di messer Bernardino e che furono in custodia a Guidenga loro sorella e oblata dell’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Bonaventura di Ghiberto, Casino di Cecco e Nuto di Raniero.
148
1309 gennaio 25
cc. 284r-285r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Vanne Tesis de quadam vinea”
Vanni di Tese di Paganello Tolomei, emancipato dal padre, vende per 75 lire all’ospedale un pezzo di terra e vigna, posto nella curia di Monte Ghisi, nel luogo detto Pescaia.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Agnolo di Giusto e Grazia di Ticco.
149
1309 gennaio 28
cc. 285r-286r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus hospitalis ad lites”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Mino di messer Iacomo, di ser Mino d’Alberto, di ser Meo di Baldo e di ser Pino d’Ildibrandino in qualità di procuratori ad lites dell’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Manente di Iacomo presbitero, Agnolo di Giusto e Nuto di Raniero.
150
1309 febbraio 15
c. 286v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius domus de Castro Veteri facta per magistrum Mino”
Il maestro Mino di Bartalo del popolo di San Pietro in castelvecchio prende in affitto dall’ospedale per 3 anni una casa posta nel popolo e contrada suddetta, per un canone annuo di 5 lire e 5 soldi.
In Siena; Testimoni: maestro Pietro di Giovanni e Nuto di Raniero.
151
1309 febbraio 15
cc. 286v-288r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Lando Vive magistro lignaminis”
Lando del fu Viva maestro di legname, del popolo di San Pietro in castelvecchio, vende all’ospedale per 30 lire un pezzo di terra con capanna posto nella curia di Cuna, nel luogo detto Ala Strada, e si fa carico di eventuali azioni legali inerenti il bene venduto per i successivi 10 anni.
In Siena; Testimoni: Paganello di Piero e Naddo di Bernardo.
152
1309 febbraio 16
cc. 288v-289v VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Guidone Rubeo de quadam petia terre”
Guido del fu Graziano detto Guido Rosso da San Giovanni a Collanza vende per 145 lire all’ospedale un pezzo di terra, situato nella curia di Cuna nel luogo detto Vignale.
Presso San Giovanni a Collanza; Testimoni: Gabriello di Cittadino, Lando di Andrea, Mino di Bonamico e Piero di Martino.
153
1309 febbraio 24
c. 290r VAI ALLA PAGINA
“Electio quorumdam sapientum virorum super revidenda ratione”
[…]
154
1309 marzo 8
cc. 290r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Tesse neptis Puglie”
Tessa figlia del fu messer Larambresco e moglie di Merendino, per mezzo dei procuratori Merendino di Tiano da Colle Val d’Elsa e Canuccio di Goso, confessa d’aver ricevuto 8 lire dall’ospedale in ragione di un abituro.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Niccoluccio di ser Ghino.
155
1309 marzo 17
cc. 290v-291v VAI ALLA PAGINA
“Jura cessio habita per fratrem Carduccium contra heredes Orgesini”
Iacomo pievano della pieve di Santa Maria a Moscona dell’episcopato di Grosseto, al cospetto di messer Lapo vicario del vescovo di Siena, cede all’ospedale per 15 lire e 10 soldi le ragioni che vantava contro gli eredi di Orgesino del fu Bencivenne.
In Siena; Testimoni: Bardo di Boncio e Ambrogio di Tura.
156
1309 marzo
c. 291v VAI ALLA PAGINA
“Fratris Ciani Octinelli de viiii libre”
Ghino di Meo da Monte Orlando si costituisce debitore nei confronti di frate Ciano di Ottinello da Monticiano di 9 lire per aver acquistato un moggio di frumento.
In Siena; Testimoni: Nello di Guido e frate Bartolomeo di Bonsignore.
Il rogito suddetto viene cassato il 22 gennaio 1310, dinanzi a Cenne di Mannuccio e maestro Gano di Bonifacio, per volontà del detto Ciano in quanto Ghino ha saldato il proprio debito.
157
1309 marzo 18
c. 292r VAI ALLA PAGINA
“Promissio facta per Guidonem domini Niccolai pro Vanne Barbaglionis”
Guido del fu messer Niccolò Malavolti promette di pagare all’ospedale 18 lire per un pezzo di terra, posto nella contrada di Cellole, che Vanni detto Vanni di Barbaglione deve vendere al Santa Maria della Scala.
In Siena; Testimoni: Gianni di Michele e Petruccio di Ventura.
158
1309 marzo 19
cc. 292r-293v VAI ALLA PAGINA
“Donatio Albicçi Jacobi de duabus domibus”
Albizzi di Iacomo mercante senese, volendo adempiere le ultime volontà testamentarie del defunto padre, redatte nel luglio 1269, in favore delle usure perpetuate dona all’ospedale le seguenti abitazioni stimate 200 lire: una casa posta nel popolo di San Maurizio e un’altra casa posta nel popolo di San Giorgio, ambedue nella contrada di Abbadia nuova.
In Siena; Testimoni: Negozzante di Camalno e Turino di Renaldo.
159
1309 aprile 2
cc. 294r-295r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Mafie relicte Guidonis Ughi”
Albonetto di Piero sindaco dell’ospedale di Monna Agnese, in presenza della rettrice monna Agnese e con il consenso dell’oblata Maffia vedova di Guidone di Ugo da Monte Ghisi, rifiuta e rimette al Santa Maria della Scala ogni ragione sulla dote di Maffia, ammontante 89 lire e sull’antifatio di 100 lire, che questa doveva ricevere dal defunto marito oblato del Santa Maria della Scala.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: ser Lando di Iacomo e Ruggero di Daniello.
160
1309 aprile 11
cc. 295r-296r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia fratrum de Carmino pro facto domine Marie”
Frate Dietavive sindaco dei frati carmelitani di Siena rifiuta e rimette all’ospedale ogni ragione su un prestito di 90 lire che Maria, vedova di messer Orlando giudice, oblata del Santa Maria della Scala, doveva a Petruccio del fu Bonaventura di Cambio, adesso chiamato frate Pietro, confratello dei frati carmelitani.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Pandolfina di Guidone e Giovannino di Ruggero.
161
1309 aprile 11
c. 296r VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta de vinea et domibus Tomini de Toiano”
Frate Iacomo di Ghino sindaco dell’ospedale prende possesso di un pezzo di terra con due case e vigna, donato da Tomino vinaiolo, posto della curia e distretto di Toiano nel luogo detto Valle, al quale però viene concesso l’usufrutto dei detti beni per tutta la vita.
Presso i beni donati; Testimoni: Grazia di Cello, Veri di Guglielmo e Boncio di Guidone.
162
1309 aprile 23
cc. 296v-297r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad lites”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Buonsignore di maestro Forte, di frate Iacomo di Ghino e frate Ciano di Ottinello in qualità di procuratori ad lites dell’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Agnolo di Giusto.
163
1309 aprile 29
c. 297v VAI ALLA PAGINA
“Tenuta acepta de bonis que fuerunt ser Alberti”
Frate Nero di Benencasa sindaco dell’ospedale prende possesso dei seguenti beni, presso la villa di San Vito di Berardenga, donate nel testamento di ser Alberto di Bernardo notaio: un pezzo di terra con casa e vigna, tre pezzi di terra nei luoghi detti Ala Crocie, Pozzo, Al’Ombrone, e metà terra indivisa nel luogo detto Vocabulo.
Presso i beni donati; Testimoni: ser Vanni di Compagno, Iacomino di Ranieri e Peruzzo di Accorso.
164
1309 maggio 3
cc. 297v-298v VAI ALLA PAGINA
“Conductio cuiusdam vinee de Sancto Mamiliano facta per Minum Perucçi”
Mino di Peruzzo del popolo di San Mamiliano prende in affitto dall’ospedale, per 29 anni, un pezzo di terra con casa e vigna posto nel medesimo popolo, nel luogo detto Turiliano, per un canone annuo di 26 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Nanni di Alamanno e Agnolo di Giusto.
165
1309 maggio 8
cc. 298v-299r VAI ALLA PAGINA
“Protestatio facta domino Nerio domini Rofredi”
Iacomo di Ghino sindaco dell’ospedale notifica e denuncia, in presenza di messer Nero del fu messer Rofredo di Bramanzone, le negligenze di quest’ultimo sulla casa e il ponte di Sasso Marittima, sopra il fiume Ombrone, concessogli in usufrutto dal Santa Maria della Scala.
Presso la contrada di San Sisto; Testimoni: maestro Cione di Gherardino, Bettino di Vellaccio e frate Carduccio di Federigo.
166
1309 maggio 17
c. 299v VAI ALLA PAGINA
“Debitum Cennis Lucchesis de viii libre”
Cenne di Lucchese da Vico nei pressi di Montechiaro e curia di Monte Ghisi, mezzaiolo dell’ospedale, si costituisce debitore di 8 lire nei confronti di quest’ultimo, da restituire entro un anno, per un somaro che tiene in un podere dell’ospedale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Uguccio di Bencivenne.
167
1309 maggio 26
cc. 300r-302v VAI ALLA PAGINA
“Solutiones dopleriorum que dari debent ecclesiis civitatis Senarum ex forma testamenti magistri Bonaventure”
In Siena presso l’ospedale, dinanzi ai testimoni Ruggero di Daniello e Uguccio di Bencivenne.
Il maestro Bonaventura del fu maestro Bonifazio medico da San Maurizio, lasciando tutti i suoi beni all’ospedale ha disposto in perpetuo un doppiere di cera, del peso di 5 libre, alle seguenti chiese e monasteri: San Marco, ai frati Minori ad Ovile, San Vigilio, alle monache di Sperandie, Sant’Angelo a Montone, Santa Maria Maddalena, Convento Santa Maria dei Servi, ai frati Umiliati, San Leonardo, Abbadia Nuova, Sant’Andrea, Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Basilio, San Salvatore, ai frati carmelitani, Abbadia di San Donato, San Vincenzo, San Pietro alle scale, San Giorgio, Magione del Tempio, Santo Stefano, San Pellegrino, San Cristoforo, San Maurizio, Sant’Egidio, San Quirico, Abbadia all’arco, Sant’Antonio, San Giovanni, San Martino, San Giusto, San Pietro ad ovile, San Giacomo, Duomo, San donato, al convento dei frati Predicatori di Camporegio, ai frati di Santa Croce, al monastero di San Lorenzo, San Pietro in Castelvecchio.
168
1309 maggio 27
cc. 303r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Tofane”
Tofana vedova di Pietro di messer Orlando Tolomei, per mezzo del procuratore Tofano di Dino Cenghiari, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 20 moggia di grano.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Ruggero di Daniello.
169
1309 maggio 28
cc. 303v-304v VAI ALLA PAGINA
“Donatio Vive Amidei et uxoris”
Viva del fu Amedeo e Tura sua moglie, come rimedio per i propri ricavi illeciti, donano all’ospedale 390 lire e 23 capi di bestiame indivisi -vacche e vitelli- in soccida con tre persone diverse.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Niccoluccio di Puccio.
170
1309 maggio 28
cc. 304v-305r VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Vive Amidei et uxoris”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblati Viva del fu Amedeo, detto Viva da Lucignano, e la moglie Tura i quali donano all’ospedale ogni loro bene mobile e immobile.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Niccoluccio di Puccio.
171
1309 maggio 31
cc. 305v-306r VAI ALLA PAGINA
“Emptio domus facta ab Angelo Chiarimbaldi”
Agnolo di Chiarimbaldo vende all’ospedale, per 110 lire, una casa posta nel borgo di Monte Ghisi nel luogo detto Bretenoro.
In Siena; Testimoni: Dino di Buonristoro, Sozzo di Guittone e Giovanni di Bonaccorso.
172
1309 giugno 24
cc. 306v-307r VAI ALLA PAGINA
“Protestatio facta domino Episcopo”
Vista la donazione effettuata da Pagno del fu Giliotto all’ospedale, già più di 16 anni fa, riguardante un podere posto nel contado senese nel luogo detto Tressa costituito da un palazzo, case, terre, vigne e lama, il Santa Maria della Scala chiede che non venga molestata dalla Mercanzia e dai Diciotto Signori deputati a rinvenire i beni della Società dei Buonsignori.
In Siena presso il palazzo del Vescovo; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Diesaita di Iacomo.
173
1309 giugno 24
c. 307r VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus magistri Georgii in curia domina Legata”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina […].
174
1309 giugno 27
c. 308r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia ser Massaini de v libre denari”
Frate Massaino di Compagno ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 5 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Lippo di Tinaccio e Fuccio di Tuccio.
175
1309 giugno 28
cc. 308r-309v VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta de bonis Neruccii que donavit et obtulit hospitali”
L’ospedale prende possesso dei seguenti beni indivisi posti nella curia e distretto di Rofena e che furono donati da Neruccio del fu Ildibrandino bullettario: un pezzo di terra e orto con casa, capanna e aia nel luogo detto Basennano; due pezzi di terra nei luoghi detti Cenavile e Pescaia; un pezzo di terra nei rispettivi luoghi detti Calanco, Cerreto, Gausa, La Piana, Abulinello, Bosco, Poggio Sarteano, La Chiusa; un pezzo di terra e vigna nei luoghi detti La Valle, Vignale e Pogio ala Bosta.
Presso i suddetti beni; Testimoni: Fuccio di Tuccio e Muccino di Ventura.
176
1309 giugno 29
cc. 310r-v VAI ALLA PAGINA
“Recognitio domus de Sancto Vito que fuit ser Alberti”
Martino di Mino da San Vito riconosce di possedere per conto dell’ospedale un pezzo di terra con casa e vigna, posto nella villa di San Vito, che ser Alberto notaio lasciò al Santa Maria della Scala.
Presso San Vito; Testimoni: Cennino di Salvi e Giudone di Lonardo.
177
1309 luglio 4
cc. 310v-311v VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Valentino da Ysola”
Valentino da Isola vende per 10 lire un pezzo di terra all’ospedale, posto nel distretto di Isola nel luogo detto Umbutale.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Dino di Ristoro.
178
1309 luglio 12
cc. 311v-312r VAI ALLA PAGINA
“Conductio fornacis Sancti Laçari facta per Rossum”
Rosso di Boncompagno del popolo di San Martino prende in affitto dall’ospedale una fornace con casa, terreno, cortile, fosso e aia per due anni e mezzo. Il carnaiolo Carletto di Bonfigliolo si impegna, insieme a Rosso, a saldare il canone totale di 24 lire -4 lire fino a gennaio e 10 lire per ogni anno-.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Corrado di Beltramo e Iacomino di Ugo.
179
1309 luglio 14
cc. 312r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee quam habet ad usufructandum viva facta per Feum et Bandum”
Feo di Pagno e Bando di Ventura da Montalbuccio prendono per tre anni in conduzione a mezzadria dall’ospedale un pezzo di terra con vigna e casa, posto nella contrada di Montalbuccio, e che hanno in usufrutto a vita dal Santa Maria della Scala.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: frate Bartolomeo di Bonsignore e frate Lupicino di Lupo.
180
1309 luglio 14
cc. 312v VAI ALLA PAGINA
“Tenuta accepta de quedam hedificio”
L’ospedale prende possesso di un edificio.
181
1309 luglio 21
cc. 313r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee de Fonte Benecti facta per Johannem”
Giovanni di Guidone del popolo di San Quirico in castelvecchio prende in affitto dall’ospedale, per 4 anni, un pezzo di terra con vigna e casa a un canone annuo di 40 lire.
182
1309 luglio 24
cc. 313v-315r VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius ex poderibus de Cuna facta per Ristorum”
Ristoro del fu Rustichello e i figli Meo e Chello prendono in conduzione dall’ospedale, per 5 anni, un podere posto nella curia e distretto di Cuna.
Presso Cuna; Testimoni: Manente di Iacomo presbitero e Fuccio di Tuccio.
183
1309 luglio 26
cc. 315v-316r VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius vinee de Magiano facta per Michum et Justum”
Mico di Rodolfino, del popolo di San Martino, e il figlio Giusto fibbiaio prendono in affitto dall’ospedale per 5 anni un pezzo di terra con casa, vigna, lama, canneto e 5 tini, situato nel popolo e contrada di San Niccolò di Maggiano nei pressi di Siena, per un canone annuo di 40 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Agnolo di Giusto e Sozzo di Paolo.
184
1309 luglio 29
c. 316v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia presbiteri Bonelli rectoris ecclesie de Ysola”
Il presbitero Bonello, rettore della chiesa di Isola, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 18 staia di frumento.
In Siena; Testimoni: Mante di Iacomo presbitero e Durazzo di Ranieri.
185
1309
c. 317r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Pere relicte Mei magistri Lapi”
Pera del fu Iacomo e vedova di Meo di maestro Lapo ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 22 lire -riguardanti la somma maggiore di 68 lire e 10 soldi- che la figlia Bicie doveva avere dal Santa Maria della Scala.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Agnolo di Giusto e Piero di Ugone.
186
1309 agosto 7
c. 317v VAI ALLA PAGINA
“Conductio habiturii domus cuiusdam facta per dominam Nutam”
Nuta del fu Grazia tessitrice, del popolo di San Giovanni, prende in affitto dall’ospedale una casa per un anno, posta nel popolo suddetto e contrada di San Giacomo, a un canone annuo di 3 lire e 5 soldi.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: frate Gregorio di Bencivenne e Piero di Ugone.
187
1309 agosto 8
cc. 318r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus ad recipiendum donationem et oblationem a Baglione de Chisuris et uxore”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere come oblati Baglione di Spinello e sua moglie Benvenuta e nominano frate Iacomo di Ghino, frate del detto ospedale, in qualità di procuratore del Santa Maria della Scala per curare la cessione all’ospedale dei beni mobili e immobili donati dai nuovi oblati.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Riccio di Ugolino.
188
1309 agosto 8
cc. 319r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus fratris Carduccii, fratris Iacomi et fratris Ciani ad locandum”
Il rettore e il Capitolo deliberano, pro evidenti utilitate et comodo dicti hospitalis, la nomina di frate Carduccio di Federigo, di frate Ciano di Ottinello e di frate Iacomo di Ghino in qualità di procuratori riguardo l’amministrazione delle locazioni e delle concessioni di terre, di possedimenti, di poderi e di case di proprietà del detto ospedale situati nella città e nel contado di Siena.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Riccio di Ugolino.
189
1309 agosto 8
cc. 320r-v VAI ALLA PAGINA
“Syndicatus fratris Neruccii et fratris Mini ad petendum et recolligendum”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Raniero d’Ildibrandino e di frate Mino di messer Iacomo in qualità di procuratori riguardo l’esecuzione e l’amministrazione di ogni e singola clausola relativa a beni mobili e immobili contenuta in atti in cui risulti coinvolto il Santa Maria della Scala.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Diesaita di Iacomo e Riccio di Ugolino.
190
1309 agosto 10
cc. 321r-322r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Baglione Spinelli et uxoris”
Baglione di Spinello e la moglie Benvenuta, come rimedio per i propri peccati, donano all’ospedale i seguenti beni posti nella villa di Ovile presso Chiusure: una casa indivisa nel luogo detto Cristena; un pezzo di terra, vigna, boschi con ulivi e alberi da frutto; due pezzi di terra di cui uno con aia e capanna; due pezzi di terra nel luogo detto Caginolo.
Presso la villa a Ovile nella curia di Chiusure; Testimoni: Petruccio di Corbolino, Tino di Guglielmo e Picchino di Ildibrandino.
191
1309 agosto 10
cc. 322r-v VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Baglione Spinelli et uxoris”
Il rettore e il Capitolo accolgono come oblati Baglione di Spinello e la moglie Benvenuta, i quali donano all’ospedale ogni loro bene mobile e immobile.
Presso la villa a Ovile nella curia di Chiusure; Testimoni: Petruccio di Corbolino, Tino di Guglielmo e Picchino di Ildibrandino.
192
1309 agosto 15
cc. 322v-324r VAI ALLA PAGINA
“Conductio poderis de Ysola facta per Junctinum”
Giuntino di Orlandino da Isola con il figlio Dino prendono in conduzione a mezzadria dall’ospedale, per 3 anni, un podere posto nella curia e contrada di Isola composto dai seguenti beni: due pezzi di terra, di cui uno con case, nella detta villa; un pezzo di terra nei rispettivi luoghi detti Umbutale, Ripabella, Le Macchie, Santo Retto, e due pezzi nei luoghi detti Costa al’Isola e Le Ruote; un pezzo di terra, lame e capanna a La Valle; due pezzi di terra indivisi di cui uno prativo nel luogo detto Padule; un pezzo di terra nel distretto di Sant’Angelo a Tressa nel luogo detto Umbutale e una vigna nel luogo detto Pontegrosso.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Mino di Bonamico e Tuccio di Albertino.
193
1309 agosto 27
cc. 324r-325r VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a Carulo et Gioioso domini Stricche”
Carlo e Gioioso figli di messer Stricca di messer Renaldo Tolomei vendono all’ospedale, per 292 lire, i seguenti beni posti nel castello di Curia e distretto di Monte Ghisi: due case nel borgo di cui una sotto la porta di San Martino; due pezzi di terra di cui uno con bosco nel luogo detto Ala Selva Paghini; un pezzo di terra nei luoghi detti Al Pozzo, A Piucciuolo, Le Case, Petreto, I Scarpiglioni, Al Vignale; due pezzi di terre nei luoghi detti Vagheta, Vocabulo e A Scannano; un pezzo di terra con bosco nel luogo detto Le Lampole; un pezzo di terra e vigna a Ennuoti.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Agnolo di Giusto e Giovanni di Bonaccorso.
194
1309 agosto 30
c. 325r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Sobilie”
Sobilia, vedova di ser Gualtiero di Rigolo notaio, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 36 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Ruggero di Daniello, Vannuccio di Albertone e Guidone di Giovanni.
195
1309 agosto 30
c. 325r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Mei Tartaglie”
Meo del fu Bindo detto Tartaglia da Orgiale ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 3 moggia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Meo, detto Stimolo, di messer Magisquolo e Coppino di messer Giacoppino.
196
1309 settembre 1
c. 326v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia dominarum Fecche et Bernardesche”
Fecca e Bernardesca, figlie del fu Guicciardo di Cercone, del popolo di San Giovanni, ammettono d’aver ricevuto dall’ospedale 45 staia di frumento.
In Siena; Testimoni: Nero di Mino e Cola di Vannello.
197
1309 settembre 1
cc. 326v-327r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Galgane”
Galgana vedova di messer Iacomo del Tondo e figlia del fu Bonincontro di Poltrone, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 5 moggia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Mino di Giovannello e Ruggero di Nello.
198
1309 settembre 1
cc. 327r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Nere”
La mantellata Nera, figlia del fu messer Ranieri di Gregorio, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 39 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Mino di Giovannello e Ruggero di Daniello.
199
1309 settembre 3
cc. 327v-329r VAI ALLA PAGINA
“Conductio poderis de Segali facta per Feum”
Feo di Benetto da Funino, con il consenso del padre e insieme ai figli Cecco, Nero e Benettino, prendono in conduzione a mezzadria, per 5 anni, un podere costituito dai seguenti possedimenti: nella curia di Asciano un pezzo di terra e vigna con due case e un forno posto nel luogo detto Segale; un pezzo di terra, lame, capanna e aia nel luogo detto La Valle: due pezzi di terra a Fontodori; un pezzo di terra nei luoghi detti Bucia e Ala Carinia e nella curia di Funino un pezzo di terra nei luoghi detti Pretale e Lusimena.
In Asciano presso la contrada di Piano di Prato; Testimoni: Sozzo di Buccio e Puccio di Iacomino.
Il 25 ottobre 1315, in Siena, dinanzi i testimoni Durazzo di Ranieri e Grazia di Fortino, il suddetto rogito viene cassato in quanto risoluto.
200
1309 settembre 6
cc. 329r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio domus facta per Ciolum magistrum lapidum”
Ciolo di Maffeo mastro di pietra, del popolo di San Giovanni, prende in affitto dall’ospedale, per 3 anni, una casa posta nel popolo suddetto e contrada di Vallepiatta di sopra, a un canone annuo di 6 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Nero di Orco e Guidarello di Aiuto.
201
1309 settembre 6
c. 329v VAI ALLA PAGINA
“Conductio domus facta per magistrum Accorsinum”
Accorsino di Guido mastro di pietra, del popolo di San Giovanni, prende in affitto dall’ospedale, per 3 anni, una casa posta nel popolo suddetto e contrada di Vallepiatta di sopra, a un canone annuo di 5 lire.
202
1309 settembre 6
cc. 330r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia Pieri Fortis”
Piero del fu Forte, del popolo della Magione del Tempio, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 30 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Ghino di Guido e Meuccio di Grazia.
203
1309 settembre 7
cc. 330r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio poderis Sancti Laçari quod fuit magistri Bonaventure facta per Tuccium”
Tuccio di Aiuto, del popolo di San Mamiliano, per conto anche del fratello Minuccio, prende in affitto dall’ospedale per un anno il podere che fu del maestro Bonaventura medico.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Maffeo di Grazia, Ristoro e ser Niccolò di Renaldo.
204
1309 settembre 9
c. 331r VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Mite quondam Restauri piovani”
La mantellata Mita figlia del fu Ristoro di Maffeo ammette d’aver ricevuto dall’ospedale un moggio di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Guccio di Palmiero
205
1309 settembre 9
cc. 331r-v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Nese relicte Lorençi Donati”
Nese del fu Ildibrandino di Maconcino e vedova di Lorenzo di Donato, per mezzo del procuratore Guccio del fu Palmiero di Guido, ammette d’aver ricevuto dall’ospedale 7 moggia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Simone di ser Iacomo.
206
1309 settembre 15
cc. 331v-332r VAI ALLA PAGINA
“Donatio Guarnaccionis et uxoris”
Guarnaccione di Aringhiero sensaio e la moglie Flore donano all’ospedale 50 lire tra beni e cose.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Guidone di Peruzzo presbitero e Guccio di Guidone.
207
1309 ottobre 4
cc. 332r-v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius petie terre de palude”
Ghino di Guidona da Santa Maria a Pilli, prende in conduzione a mezzadria, per 5 anni, un pezzo di terra posto nella Palude di Orgia nel luogo detto Ponte a Termini.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Guidone di Peruzzo presbitero e Guccio di Guidone.
208
1309 ottobre 4
cc. 332v-333r VAI ALLA PAGINA
“Locatio domus et terrarum de Sancto Vito”
Iacomino di Ranieri da San Vito prende in affitto dall’ospedale, per 3 anni, un pezzo di terra e vigna con case e una colombaia posto nella villa di San Vito e un pezzo di terra, nella medesima curia, nel luogo detto Ala Croce. Iacomino e Cenni di Salvi pignattaio, del popolo di San Giacomo Abbadia Nuova, si impegnano a pagare ogni anno il canone pattuito di 40 staia di frumento.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacomino di Ugone.
209
1309
c. 333v VAI ALLA PAGINA
“Quictantia domine Armine”
Armina figlia del fu Falcone del popolo di San Giovanni ammette d’aver ricevuto dall’ospedale un moggio di frumento.
In Siena; Testimoni: Pietro di Benencasa e Agnolino di Pietro.
210
1309 ottobre 6
cc. 333v-334v VAI ALLA PAGINA
“Donatio Gostançe de Serris”
Costanza figlia del fu Bartalo da Serre, in favore dei propri peccati, dona all’ospedale tre pezzi di terra posti nella curia di Serre, nei luoghi detti Piano di San Martino, Petreto e Guazzorna.
In Siena, presso la contrada di Stalloreggi di fuori; Testimoni: Pietro di Dietaviva e Cecco di Ventura.
211
1309 ottobre 10
cc. 334v-335r VAI ALLA PAGINA
“Oblatio Bonfigliolo farsettarii”
Bonfigliolo di Ranieri farsettaio viene accolto come oblato dell’ospedale e dona ogni suo bene mobile e immobile, tra cui un pezzo di terra con vigna e cantina presso la contrada di Casciano nel luogo detto Incrociata di Casciano, una casa a Siena nel popolo di San Giovanni e contrada di Francia (Franciosa).
In Siena, presso il ballatoio sul retro dell’ospedale; Testimoni: Iacomino di Ugone e Guccio di Tordo.
212
1309 ottobre 16
cc. 335v-336r VAI ALLA PAGINA
“Conductio cuiusdam vinee de Badalucco facta per Johannem”
Giovanni di Maffeo da Fogliano e la moglie Nese figlia del fu Dietaviva prendono in affitto dall’ospedale, per 29 anni, un pezzo di terra con vigna, canneto, casa e due tini presso la contrada di Badalucco, nel popolo di San Marco, a un canone annuo di 28 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Cecco di Nuccio.
213
1309 ottobre 18
c. 336v VAI ALLA PAGINA
“Locatio vinee de Toiano que fuit Tommini facta Cino et Nello”
Cino e Nello del fu Dota da Toiano prendono in conduzione a mezzadria, per 5 anni, un pezzo di terra vignata con due casa, tre tini e due tinelli posto nella villa di Toiano nel luogo detto Valle.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Nello di Benencasa e Graziuolo di Ugolino.
214
1309 ottobre 18
cc. 337r-v VAI ALLA PAGINA
“Emptio facta a filius domini Bandi Mignanelli de quadam petia terre”
Andrea e Galgano del fu messer Bando Mignanelli vendono all’ospedale per 100 lire un pezzo di terra situato nella curia e distretto di Monteroni di Valdarbia nel luogo detto Padule.
Presso Maggiano; Testimoni: Dino di Giovanni e Filippo di Bulicone.
215
1309 ottobre 18
c. 338r VAI ALLA PAGINA
“Conductio vinee fratris Neri”
Franco di Ventura del popolo di San Quirico in Castelvecchio, Mino di Sozzo da Santa Maria a Tressa e Nuta del fu Ferro di Renaldo, del popolo di San Martino, prendono in affitto per 5 anni un pezzo di terra, vigna, canneto con casa e due tini situato nella contrada di Laterino e popolo suddetto, a un canone annuale di 16 lire.
In Siena, presso l’ospedale; Testimoni: Giovanni di Piero e Coppino di messer Giacoppino.
216
1309 ottobre 20
c. 338v VAI ALLA PAGINA
“Conductio unius vinee de Sancto Mamiliano facta per Duccium”
Duccio del fu Ubaldino del popolo di San Mamiliano prende in affitto dall’ospedale, per 6 anni, un pezzo di terra, vigna, capanna e tre tini posti nel popolo suddetto e contrada di San Lazzaro nel luogo chiamato Ospedale di Giacoppo, a un canone annuo di 15 lire.