Sin dal finire del XII secolo la comunità ospedaliera dell’Ospedale della chiesa maggiore di Santa Maria, ormai definitasi come soggetto istituzionale distinto ed autonomo dalla comunità canonicale da cui era nata, prese ad organizzare il proprio deposito documentario nella forma tradizionale del thesaurus di atti in pergamena sciolta che oggi forma il fondo Ospedale del Diplomatico. Assai precoce appare tuttavia l’affiancamento della conservazione in registro alla mera conservazione dei documenti in mundum
Risale ai primi anni quaranta del Duecento la redazione del primo cartulario ospedaliero, commissionato dal rettore Cacciaconte di Beringhieri (1218-1243) a due attivi notai cittadini: Giacomo di Martino Cambiati, che autentica la gran parte delle copie, e Giovanni di Martino, che lo realizzarono nel corso del 1242
Il codice [ASSi, Ospedale 70° . membr., di mm. 245 per 350, di cc. 47], conserva 124 atti datati tra il 15 febbraio 1167 e il 14 Luglio 1242. Nella forma – a partire dal solenne prologo – esso mostra una chiara imitazione della prassi adottata a inizio secolo dal governo podestarile con l’avvio del primo grande liber iurium del Comune di Siena. La redazione del Registrum non comportò ad ogni modo la distruzione degli originali, e la copia degli atti non fu sistematica, sebbene la perdita di una parte del codice ci impedisca di cogliere la portata reale dell’operazione.
La soluzione del registrum sarebbe stata riproposta nella seconda metà del secolo, con la redazione – negli anni Ottanta del Duecento– di un secondo, più monumentale cartulario, prodotto anch’esso professionale ma in cui le copie sono prive di autenticazione notarile.
Si tratta del registro ASSi, Ospedale 71 (cod. membr. legato in asse, di mm. 350 per 530, di cc. 397) che raccoglie 1177 atti rogati tra l’ottobre del 1188 e il luglio 1285 (di cui solo circa 270 anteriori al 1242) In esso il materiale selezionato è ora organizzato secondo un criterio topografico, relativo ai principali nuclei in cui si organizzava l’ormai vastissimo patrimonio fondiario dell’ente
Il secondo cartulario
fotoriproduzione e schede documentarie
a cura di G. Giunta