Imbreviature di ser Meio di Cione
1321 maggio 30 – 1323 giugno 7
Protocollo IV
N.86b
(n.a. 221, IV)
Cod. cart. di c.60
Riuniti in volume, leg. in asse, di mm.220 per 345
a cura di Marco Giacchetto
1
cc. 157r-v VAI ALLA PAGINA
1321 maggio 30
“Sindicatus ad permutandum”
Il rettore e i frati del Santa Maria della Scala congregati in Capitulo dicti hospitalis pro infrascriptis faciendis ad sonum campanelle et de mandato dicti Rectoris, ut moris est, deliberano unanimiter et concorditer la nomina di frate Iacomo di Chino in qualità di procuratore ad permutandum con ser Giovanni di Bartaluccio, pievano della pieve di Santa Digna di Castiglion d’Orcia, un pezzo di terra situato nella curia di Castiglion d’Orcia, in località detta Rigorigiuoli, ricevendo in cambio un altro pezzo di terra situato nella detta curia, in località detta Macieie.
In Siena; Testimoni: Buono di Pace e Buonavere di Geri.
2
cc. 157v-158v VAI ALLA PAGINA
1321 maggio 30
“Permutatio facta cum plebano Castillionis Vallis Urcie”
Ser Iacomo del fu Bartaluccio pievano della pieve di Santa Digna, ricevuta licenza da messer Martino preposto della chiesa di Santa Mustiola, permuta con l’Ospedale un pezzo di terra situato nella curia di Castiglion d’Orcia, in località detta Macierie, con un altro pezzo di terra situato nella detta curia, in località detta Rigorgiuoli.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Buono di Pace e Buonavere di Geri.
3
cc. 158v-159r VAI ALLA PAGINA
1321 maggio 30
“Quictantia facta a ser Johanne plebano plebis de Castillone Vallis Urcia”
Ser Giovanni del fu Bartaluccio pievano della pieve di Santa Digna, presso Castiglio d’Orcia, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 105 lire di denari senesi in ragione di un pezzo di terra posto nella medesima curia.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Buono di Pace e Buonavere di Geri.
4
c. 159v VAI ALLA PAGINA
1321 luglio 7
“Conducto unius petie terre que fuit Nicoli tintoris”
Feo del fu Berto della curia del castello nuovo di Guiglieschi, prende in conduzione a mezzadria per 3 anni dall’Ospedale un pezzo di terra situato presso il castello anzidetto, nel luogo chiamato Lavachi.
Presso il cassero di Guiglieschi nel luogo detto Lavachi; Testimoni: Peruzzo e Guccino del fu Ghino del detto cassero.
5
c. 160r VAI ALLA PAGINA
1321 luglio 9
“Tenuta unius petie terre et vinee et capanne que fuit Johannis et Simonis”
L’Ospedale, per mezzo del suo procuratore, prende possesso di un pezzo di terra, vigna e capanna situati presso la villa di Cuna nel luogo detto Piano.
Presso i beni in questione; Testimoni: ser Giovanni di Consiglio, Niccoluccio di Fuccio e Turino di Viva.
6
c. 160r VAI ALLA PAGINA
1321 luglio 9
“Tenuta bonis domine dne Mingarde et Ricche eius filie”
L’Ospedale, per mezzo del suo procuratore, prende possesso dei beni donati da Margherita vedova di Viva e Ricca sua figlia da Radi: nella curia di Radi, una casa nel luogo detto El Pogio di Santo Pietro e un pezzo di terra nel luogo detto El Fossato Ripinato, mentre nella curia di Fontanella un pezzo di terra nel luogo detto Lalisora.
Presso i beni in questione; Testimoni: Paolo di Mino e Giovanni di Ghino.
7
c. 160v VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 5
“Tenuta de domo, terra et vinea que fuit Mei Bindi”
L’Ospedale, per mezzo del suo procuratore, prende possesso di un pezzo di terra con casa e vigna situati presso la villa di Cuna nel luogo detto Piano.
8
cc. 160v-161v VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 5
“Conductio poderis de Piana”
Buccio del fu Guidarello da Santa Innocenza, abitante presso Piana, prende in conduzione a mezzadria per 3 anni dall’Ospedale, un podere “a due paia di buoi” con casa, capanna, vigna e aia situato presso la curia di Santa Innocenza nel luogo detto Piana.
Presso i beni in questione; Testimoni: Niccoluccio di Fuccio e Braccio di Ghezzo.
9
cc. 161v-162v VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 5
“Conductio poderis de Piana”
Vannino e Menco del fu Guidarello da Santa Innocenza, abitante presso Piana, prende in conduzione a mezzadria per 3 anni dall’Ospedale, un podere “a due paia di buoi” con casa, capanna, vigna e aia situato presso la curia di Santa Innocenza.
Presso Santa Innocenza nel luogo detto Piana; Testimoni: Niccoluccio di Fuccio e Braccio di Ghezzo.
10
cc. 162v VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 8
[…]
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: ser Mino del fu Piero e Durazzo di Ranieri.
11
c. 162v-163r VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 16
“Procuratio Corsi”
Si notifica che Corso del fu Ciato da Sovicille, al momento abitante di Bagno di Petriolo, è stato nominato procuratore di Lando del fu Meo Malavolti.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Cionino di Gano.
12
cc. 163r-v VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 18
“Quitantia monasterii Sancte Petornille”
Il procuratore del monastero di Santa Petronilla dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 100 soldi di denari senesi minuti in ragione di un legato fatto in favore di suor Filippa del fu Cione da Querceto, suora del detto Monastero, da parte di Mina del fu Tommasuccio.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Iacomo di Parte.
13
cc. 163v-165r VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 25
“Sindicatus ser Nerii et fratris Carduccii”
Il rettore e i frati del Santa Maria della Scala cohadunati simul in refectorio dicti hospitalis ad sonum campanelle et de mandato predicti Rectoris, more solito, deliberano la nomina di ser Neri d’Accorso e Carduccio di Federigo, in qualità di procuratori incaricati della gestione, pratica e amministrativa, di tutto il patrimonio immobiliare dell’Ospedale situato nella città e nel contado di Siena.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Gregorio di Bencivenne e Simone d’Arrigo.
14
cc. 165r-v VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 31
“Quitantia domine Nute olim Ristori”
Mita del fu Ristoro da Siena dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale un moggio di frumento che doveva ricevere ex causa legittima.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Mino di Maffeo e Francesco di Donato.
15
cc. 165v-166r VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 31
“Sindicatus ad refutandum Buongiovanni”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di Ambrogio di Cristoforo in qualità di procuratore ad remictendum et refutandum a Buongiovanni del fu Paoluccio e a Mita sua moglie ogni diritto relativo alla metà di un pezzo di terra con vigna indiviso, situato in contrada del Laterino presso Siena, e di una casa nel popolo di San Martino e in contrada di Salicotto.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Braccio di Ghezzo e Migliore di Ventura.
16
cc. 166v-167r VAI ALLA PAGINA
1321 agosto 31
“Emptio a domina Fiore relicte Ghini de medietatis unius sui muri”
[…]
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Nuccio di Andrea
17
cc. 167r-v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 5
“Recognito facta per Ghinum Accusii de Saxo”
Ghino del fu Accursio de Sasso Maritime dichiara di tenere in custodia dall’Ospedale quattro vacche con due vitelli dal pelo rosso per 2 anni a proprie spese.
In Siena; Testimoni: Casino di Cecco e Marcuccio di Ildibrandino
18
c. 168r VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 7
“Quitantia ser Ghini Bandi”
Ser Ghino di Bando Mignanelli, rettore della chiesa di Santa Maria di Betlemme, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale un doppiere di cera da 50 soldi di denari senesi, in ragione del lascito che venne fatto da Becca vedova di Niccoluccio Salimbeni.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Guglielmino di Nuccio e Arrigo di Neri.
19
cc. 168r-v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 10
“Quitantia hospitalis domine Agnese”
Vanni di Palmiero, sindaco dell’Ospedale di Monna Agnese, dichiara d’aver ricevuto 2 moggia di frumento e 20 soldi di denari senesi secondo quanto voluto nelle ultime volontà testamentarie di Memmo di Viviano di Guglielmo.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Vannuccio di Mico.
20
c. 168v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 11
“Quitantia Fuccii Paganelli”
Fuccio del fu Paganello del popolo di San Giovanni dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 20 staia di frumento che doveva ricevere ex causa legittima.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Martino di Ugolino e Nero di Ranieri.
21
c. 169r VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 12
“Conductio poderis de Tocchi”
[…]
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Guido di Guiscardo e Guido di Mino.
22
c. 169v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 15
“Quitantia Sancti Vigilii”
Dono di Lando, cappellano della chiesa di San Vigilio, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 20 soldi di denari senesi.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Cione di messer Mino di Rosso.
23
cc. 169v-170r VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 18
“Quitantia domine Giotte domini Ghini”
Giotta di messer Ghino del popolo di San Donato dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 10 staia di frumento che doveva ricevere ex causa legittima.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Doffo di Piero e Buono di Pace.
24
cc. 170r-v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 18
“Sindicatus fratris Carduccii ad vendendum”
Il rettore e il Capitolo, riuniti pro tractandis et providendis factis et negotiis hospitalis, deliberano la nomina di Carduccio di Federigo, frate camerlengo dell’Ospedale, in qualità di procuratore ad vendendum a Liffo di Ghino due pezzi di terra situati nella curia di Monte Santa Maria al prezzo concordato di 60 lire di denari senesi.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Guccio di Tordo e Giannotto di Iacomo.
25
cc. 171r-v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 26
“Sindicatus ad permutandum cum ser Pascuali de Licignano”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Carduccio di Federigo in qualità di procuratore ad permutandum con ser Pasquale di Terio da Lucignano d’Asso un pezzo di terra situato a Lucignano d’Asso, ricevendo in cambio un altro pezzo di terra situato nella medesima curia.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Cecco di ser Deo.
26
cc. 171v-172r VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 26
“Instrumentum permutationis cum ser Pascuali”
Pasquale di Terio da Lucignano d’Asso permuta con l’Ospedale un pezzo di terra situato a Lucignano d’Asso, nel luogo detto A Vigliano, con un altro pezzo di terra situato nella medesima curia presso la contrada di Cosona.
In Siena; Testimoni: Sozzo di Ghino e Durazzo di Ranieri.
27
c. 172v VAI ALLA PAGINA
1321 settembre 28
“Licentiam concessa domine Fecche sue sepulture”
Il rettore dell’Ospedale concede a Fecca del fu Manno, oblata del Santa Maria della Scala, di poter essere seppellita presso i frati minori a Ovile.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Marcuccio di Ildibrandino e Buono di Pace.
28
cc. 172v-173r VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 5
“Quitantia domine Nere”
Nera vedova di Dino Paparoni dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 42 staia di frumento che doveva ricevere ex causa legittima.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Niccoluccio di Iacomo.
29
c. 173r VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 5
“Quitantia domini Johannis Ciarmontesis”
Messer Giovanni del fu Migliore Chiaramontesi da Firenze dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 40 staia di frumento che doveva ricevere ex causa legittima.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Niccoluccio di Iacomo.
30
cc. 173r-v VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 5
“Electo sepulture fratris Mei Renali et uxoris”
Il rettore dell’Ospedale concede a frate Meo di Renaldo e a Mina sua moglie, oblati del Santa Maria della Scala, di poter essere seppelliti presso i frati di Sant’Agostino di Siena.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Marcuccio di Ildibrandino e Buonavere di Geri.
31
cc. 173v-174r VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 6
“Quitantia Ciote”
Cione del fu Meo di Ormanno del popolo di San Martino dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 1350 lire di denari senesi in ragione della vendita di un podere situato presso la curia di Serre.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Lano di ser Mino e Biagio di ser Neri.
32
cc. 174r-175r VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 6
“Donatio Nerii et uxoris de Anchaiano”
Nero del fu Pepo da Ancaiano con la moglie Fiore, in rimedio dei propri peccati, donano all’Ospedale un pezzo di terra con vigna, casa e platea situato presso la villa di Ancaiano e un altro pezzo di terra presso la medesima villa ma nel luogo detto El Venchaio.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e maestro Gianni di Ugolino.
33
cc. 175r-v VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 6
“Donato Nerii et Mei Rustichi”
Meo del fu Rustico del popolo di San Marco e Nero del fu Pepo da Ancaiano donano all’Ospedale un pezzo di terra vignata.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: maestro Gianni di Ugolino e Durazzo di Ranieri.
34
cc. 176r-v VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 7
“Sindicatus ad permutandum cum Regolino domini Caroli”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Iacomo di Chino in qualità di procuratore dell’Ospedale ad permutandum con Regolino del fu messer Carlo Piccolomini e con sua moglie Perla, figlia del fu messer Gualfredo da San Quirico, due pezzi di terra situati nella curia di Corsignano cum omnibus iuribus et pertinectiis.
(L’atto è incompleto nella parte relativa ai beni ricevuti in cambio dall’Ospedale)
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Braccio di Ghezzo e Cecco di ser Deo.
35
cc. 176v-177r VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 7
“Sindicatus ad vendendum magistro Ciolo et domine Duccie eius uxoris usus fructus cuiusdam domus”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Carduccio di Federigo in qualità di procuratore ad vendendum a maestro Ciolo del fu Maffeo, del popolo di San Giovanni, e a monna Duccia sua moglie l’usufrutto di una casa situata nel popolo di San Giovanni, in contrada di Vallepiatta di sopra, per il prezzo di 70 lire.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Braccio di Ghezzo e Cecco di ser Deo.
36
c. 177v VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 11
“Locatio molendini domini Johannis Thesis”
Il rettore dell’Ospedale affitta a Moccio e Monaco del fu Renaldo da Monte Santa Maria, per i prossimi 5 anni a partire dal mese d’agosto passato, due mulini con terreni, posti nella curia di Rapolano e contrada Bagni di Rapolano, nel luogo detto Caldana. Il canone annuo sarà di 15 moggia di frumento.
Presso il cassero di Serre; Testimoni: Casello di Ventura e Lippo di Ghezzo.
37
cc. 178r-179r VAI ALLA PAGINA
1321 novembre 28
“Emptio facta a Segnia et filiis”
Segna del fu Buoninsegna con i figli Pietro e Antonio del popolo di San Quirico in Castelvecchio vendono all’Ospedale, per 408 lire di denari senesi, un pezzo di terra situato presso la curia della villa delle Mandrie nel luogo detto El Gezzarello.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Meo di Rustico e ser Iacomo di Niccolò.
38
c. 179r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 3
“Quitantia presbiteri Mini de Laterino”
Ser Mino del fu Assaggiavino rettore della chiesa della Santa Trinità in Laterino dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 10 lire di denari senesi.
In Siena; Testimoni: Niccoluccio di Ranuccio e Durazzo di Ranieri.
39
c. 179v VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 3
“Quitantia hospitalis domine Agnetis”
L’Ospedale di Monna Agnese dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 10 lire di denari senesi, le quali doveva ricevere in ragione delle ultime volontà testamentarie di Memmo di Viviano di Guglielmo come si evince nel “Libro dei religiosi”.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Vitale di Rusticuccio.
40
cc. 179v-180r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 3
“Sindicatus ad vendendum quadam domum hospitalis Florentie”
Il rettore e il Capitolo deliberano la vendita di una casa appartenente all’Ospedale di Santa Maria della Scala di Firenze, situata nel popolo di San Apollinare, che fu di Paganello taverniere e di monna Cara sua moglie e nominano i frati Lapo di Bene e Benintende di Buonaccorso in qualità di procuratori addetti alla vendita.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Buono di Pace e Tone di Dino detto Zampino.
41
cc. 180r-v VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 3
“Sindicatus ad recipiendum Nutum et uxorem in hospitali de Florentia”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblati del Santa Maria della Scala di Firenze, Nuto del fu Buonfante da Frena, del contado di Firenze, e monna Tuccia del fu Gianni, del detto luogo, i quali donano all’Ospedale ogni loro bene, mobile e immobile. Nominano inoltre frate Andrea del fu Cola in qualità di procuratore del detto Ospedale ad recipiendum i nuovi oblati cum eorum bonis et rebus.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Buono di Pace e Tone di Dino detto Zampino.
42
cc. 180v-181r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 4
“Quitantia Vannis olim Fendis”
Vanni del fu Fende del popolo della Magione dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 4 lire di denari senesi che gli spettavano come si evince nel “Libro dei religiosi”.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Buonavere di Geri.
43
c. 181r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 4
“Quitantia fratrum Sancte Marie Carmini”
I frati del convento di Santa Maria del Carmine, per mezzo del proprio procuratore frate Iacomo di Orlando detto Birro, dichiarano d’aver ricevuto dall’Ospedale 20 soldi di denari senesi come voluto nelle ultime volontà testamentarie di Mina vedova di messer Nuccio di Bebo.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Vannino di Vitaluccio.
44
cc. 181v-182r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 6
“Donatio Nerii Lorençii et uxoris de Percena”
Neri del fu Lorenzo da Percenna e la moglie Mina del fu Guidone del medesimo luogo, donano all’Ospedale tre pezzi di terra –uno con casa e capanna e un altro vignato- situati a Percenna nel luogo detto Cunina; nella medesima curia un pezzo di terra rispettivamente nei luoghi detti Costa Magarda, Piata e El Pozzo a Cunina; infine, nel luogo detto Baroccie, un terra vignata e un’altra lavorativa e prativa.
Presso la curia di Percenna; Testimoni: Gualtiero di Giovanni, Menco di Guglielmo e Guidarello di Corradino.
45
cc. 182r-183r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 26
“Emptio a Mino Dietaiuti pro hospitalis”
Mino del fu Dietaiuta dalle Mandrie, al momento abitante del cassero di Sovicille, vende all’Ospedale per 16 lire di denari senesi un pezzo di terra indiviso, situato della curia delle Mandrie nel luogo detto El Lucho.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Nanni di Ventura e Pucciarello di Destro.
46
c. 183r VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 29
“Quitantia fratrum minorum”
Vanni di Ghino, sindaco dei frati minori, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale diverse quantità di denaro e di frumento –nominativamente elencati- in ragione di vari lasciti.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Cione di Baldiccione e Bindo di Lenzo.
47
c. 183v VAI ALLA PAGINA
1321 dicembre 31
“Quitantia dominarum de Fretellis”
Il monastero delle Fratelle, per mezzo del proprio procuratore, dichiarano d’aver ricevuto dall’Ospedale 4 staia di frumento secondo quanto voluto nella donazione di Turchiuzza del fu messer Ranieri di Turco.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Cino di Ghezzo.
48
cc. 183v-184r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 1
“[…]”
Maco del fu Ghino di Usimbardo da Sovicille per sé e in nome della moglie Gemma del fu Binduccio di Puccio da Casole, dividono un podere che avevano in comune con l’Ospedale. Il podere –dettagliatamente descritto nel rogito- situato presso la curia e distretto di Casole nel luogo detto Caggio, è costituito da case, terre, vigne, bosco e terreni prativi.
Presso il cassero di Sovicille; Testimoni: Tano e Baldo del fu Ghino da Sovicille e Giovanni di Nicola.
49
cc. 184v-185r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 2
“Sindicatus ad dandum usus fructus Socço Magiolini et uxore in via eorum cuidam habituri”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Mino di Iacomo, camerlengo del detto Ospedale, in qualità di procuratore ad vendendum a Sozzo di Maggiolino e a monna Grazina sua moglie l’usufrutto a vita di un’abitazione situata nel popolo di San Cristoforo, in contrada di Spedaluccio, per il prezzo di 50 lire.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Guidone di Ranieri e Sozzo di Paolo.
50
c. 185r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 2
“Emptio Socçii et uxoris”
L’Ospedale vende a Sozzo di Maggiolino e alla moglie Grazina, per 50 lire di denari senesi, l’usufrutto a vita di un’abitazione situata nel popolo di San Cristoforo, in contrada di Spedaluccio.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Accordo del fu Sigerio presbitero.
51
cc. 186r-v VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 8
“Sindicatus ad cedendum usus fructus Junte”
Il rettore e il Capitolo dell’Ospedale deliberano la nomina di frate Chele di Buonaccolto, in qualità di procuratore ad vendendum a Giunta del fu Dietiguardi da San Gimignano l’usufrutto a vita di un podere e di tre pezzi di terra situati nella villa di Terrenzano, nella curia di Colle Val d’Elsa, e di tre pezzi di terra situati nella curia di Poggibonsi.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Cecco di ser Deo e Guidone di Ranieri.
52
cc. 186v-187r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 8
“Sindicatus fratris Chelis ad accipiendum mutuo”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Chele di Buonaccolto in qualità di procuratore ad accipiendum mutuo di 100 lire di denari senesi per conto dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di San Gimignano.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Cecco di ser Deo e Guidone di Ranieri.
53
c. 187v VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 9
“Instrumentum dotis Caterine gittatelle”
Iacomo del fu Cenni da Montevarchi, del contado fiorentino, dona all’Ospedale 60 lire di denari senesi in ragione del suo matrimonio con la futura sposa Caterina “gettatella” del Santa Maria della Scala, più un antifazio di 10 lire di denari senesi qualora egli morisse prima di Caterina.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Nero di Brunetto e Nuto di Migliore.
54
c. 188r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 14
“Quitantia fratrum Sancti Spiritus”
I frati di Santo Spirito, per mezzo del proprio procuratore, dichiarano d’aver ricevuto dall’Ospedale 10 soldi di denari senesi, secondo quanto voluto nelle volontà testamentarie di Mina del fu messer Bernardino di Picciolo.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Gregorio di Bencivenne.
55
cc. 188r-v VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 15
“Oblatio Nerii et uxoris de Percena”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblati Nero del fu Lorenzo da Percenna, e sua moglie Mina, i quali donano all’Ospedale tre pezzi di terra –uno con casa e capanna e un altro vignato- situati a Percenna nel luogo detto Cunina; nella medesima curia un pezzo di terra rispettivamente nei luoghi detti Costa Magarda, Piata e El Pozzo a Cunina; infine, nel luogo detto Baroccie, un terra vignata e un’altra lavorativa e prativa.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Giovanni di Bartalino e Martino di Ghezzo detto Chiocciola.
56
c. 189r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 18
“Quitantia Mei Macholini”
Meo del fu Andrea detto Meo Maccolino, del popolo di San Giovanni, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 6 moggia di frumento.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Meo di Guidone.
57
c. 189r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 26
“Quitantia Fuccii Orlandi”
Fuccio del fu Orlando cartaio del popolo di San Pietro in Castelvecchio dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 39 staia di frumento.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Meo di Guidone.
58
cc. 189v-190r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 27
“Donatio Bindi Aiuti et uxoris”
Bindo del fu Aiuto del popolo di San Martino e sua moglie Mina del fu Iacomo donano all’Ospedale un pezzo di terra situata nella curia di Sovignano nel luogo detto La Salsorra sive Pozzo.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Ambrogio di Mino e Ugolino di Neri.
59
cc. 190r-v VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 27
“Sindicatus ad donandum Bindo Aiuti et uxoris”
Il rettore e il Capitolo deliberano la cessione a Bindo d’Aiuto, del popolo di San Martino, e a sua moglie Mina dell’usufrutto a vita di una casa con piazza e orto situata nel detto popolo nella contrada di Salicotto e nominano frate Mino di messer Iacomo in qualità di procuratore dell’Ospedale riguardo la suddetta cessione.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Guidone di Ranieri e Tone di Dino.
60
cc. 190v-191r VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 27
“Cessio usufructus cuiusdam domus facte Bindo Aiuti et uxoris”
L’Ospedale cede a vita a Bindo d’Aiuto, del popolo di San Martino, e a sua moglie Mina, l’usufrutto di una casa con piazza e orto situata nel detto popolo nella contrada di Salicotto.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri, Ugolino di Neri e Ambrogio di Giannino.
61
c. 191v VAI ALLA PAGINA
1322 gennaio 30
“Quitantia Sancti Lacarii”
Il sindaco della domus infectorum de Tercole nei pressi di Siena, detta domus Sancti Lacçari , dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 11 staia e un mezzo quarto di frumento.
In Siena; Testimoni: Simone di Arrigo e Tone di Dino.
62
cc. 191v-192v VAI ALLA PAGINA
1322 febbraio 1
“Sindicatus ad permutandum cum Ambrosio Buonifaçii”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Mino di messer Iacomo in qualità di procuratore ad permutandum con Ambrogio di Buonifacio una casa situata nel popolo di San Giovanni, nel Piano di Santa Maria, con un pezzo di terra situato nel piano di Sovicille.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Guidone di Ranieri e Cecco di ser Deo.
63
cc. 192v-193r VAI ALLA PAGINA
1322 febbraio 3
“Instrumentum dotis Agnoline gictatelle”
Guido del fu Gianni di Bandino da Selvitella ma abitante presso la curia di Monte Pertuso, dona all’Ospedale 60 lire di denari in ragione del suo matrimonio con la futura sposa Agnolina, “gettatella” dell’Ospedale, con un antifazio di 10 lire di denari senesi qualora egli morisse prima della detta Agnolina.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Mino di Viva detto Golla.
64
cc. 193r-194r VAI ALLA PAGINA
1322 febbraio 8
“Emptio a domina Chella et filiis de Piana”
Chella del fu Testa e vedova di Arriguccio insieme ai figli Minuccio, Chellino e Pericciuolo da Santa Innocenza vendono all’Ospedale, per 157 lire di denari senesi minuti, un pezzo di terra vignata con orti e casa situati nella curia di Santa Innocenza nel luogo detto Piana.
Presso la curia di Santa Innocenza nel luogo detto Piana; Testimoni: Turello di Orlando e Ciappo di Naccio.
65
c. 194r VAI ALLA PAGINA
1322 febbraio 8
“Quitantia filiorum Puccii de Pocçecchio”
[…]
In Pozzecchio presso la curia di Percenna; Testimoni: Guidarello di Corso e Mino di Burnaccio.
66
c. 194v VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 1
“Quitantia magistri Jacobi de Pistorio”
Il maestro medico Iacomo del fu Belloebuono da Pistoia dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 200 fiorini d’oro ex causa legictima come si evince nel “Libro dei religiosi”.
In Siena; Testimoni: Guidone di Ranieri e Sozzo di Paolo.
67
cc. 195r-197r VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 3
“Emptio a Nisio Baldicionis”
Nisio del fu Baldiccione del popolo di San Pietro in Castelvecchio, in presenza dei consoli della Mercanzia, Vanni di Piero e Pietro di Ventura, e ai suoi consanguinei Meo di Gualcherino, Giovanni di Veri e Vanni di Feo, tutti e tre maggiori di 25 anni, vende all’Ospedale per 700 lire di denari senesi minuti –che si dichiarano già riscossi- numerosi appezzamenti di terra, nominativamente elencati, situati presso la curia di Sant’Angelo in Colle.
Segue il consenso della moglie di Nisio, Mea del fu Martino, e l’impegno da parte di Niccoluccio del fu Bindo del popolo di San Pietro in Castelvecchio e Vanni del fu Feo del medesimo popolo a consegnare entro 12 anni i beni venduti.
In Siena, presso la corte della Mercanzia; Testimoni: Giusto di Compagno, Biagio di Guidone e Naddo di Compagno.
68
c. 197r VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 4
“[…]”
Monna Romana del fu Giannino da Caposelvi, nel contado fiorentino, abitante senese nel popolo di San Pietro in Castelvecchio […]
In Siena; Testimoni: Minuccio di Nuccio, Giovanni di ser Nuccio e Vanni di Feo.
69
c. 197v VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 3
“[…]”
[…]
In Siena, presso la corte della Mercanzia; Testimoni: Giusto di Compagno, Biagio di Guidone e Naddo di Compagno.
70
cc. 198v-199r VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 18
“Sindicatus ad permutandum cum Crescem de Groseto”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di Mino di Iacomo in qualità di procuratore dell’Ospedale ad permutandum con Cresce del fu Bencivenne da Grosseto un pezzo di terra vignata situato nel distretto di Grosseto, in località detta Contrada di San Giovanni, con un pezzo di terra situato nel detto distretto in località detta El Pero de’ Frati.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Migliore di Ventura e Sozzo di Paolo.
71
c. 199r VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 18
“Refutatio Angeli Guccii in quondam poderi Sancti Ageli in Colle emptio a Nisio Baldiccionis”
Agnolo di Guccio con il consenso del consiglio […]
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Vannuccio di Feo.
72
cc. 200r-v VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 19
“Permutatio cum Cresce de Groseto”
Cresce del fu Bencivenne da Grosseto permuta e scambia con l’Ospedale un suo pezzo di terra situato nel distretto di Grosseto in località detta El Pero de’ Frati, con un pezzo di terra vignato di proprietà dell’Ospedale situato nel medesimo distretto, in località detta Contrada di San Giovanni.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Sozzo di Paolo e Arrigo di Neri.
73
cc. 200v-201r VAI ALLA PAGINA
1322 marzo 19
“Sindicatus ad vendendum usus fructus domorum de Ponte domine Naie”
Il rettore e il Capitolo deliberano di vendere a Naia del fu Boldrone, del popolo di San Giovanni di Siena, l’usufrutto a vita di una casa situata a Siena, nel popolo di San Desiderio, per il prezzo di 155 lire di denari senesi. Nominano frate Mino di messer Iacomo in qualità di procuratore dell’Ospedale riguardo la suddetta vendita.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale.
74
cc. 201v-202r VAI ALLA PAGINA
1322 aprile 10
“Emptio hospitalis facta a Tura Pelegrini de Treciano”
Tura del fu Pellegrino da Trecciano vende all’Ospedale per 5 lire e 15 soldi di denari senesi un pezzo di terra con castagni situato nella curia di Ancaiano nel luogo detto Valle Chalabre.
In Siena; Testimoni: Lorenzo di Feo e Nuto di Migliore.
75
cc. 202r-v VAI ALLA PAGINA
1322 aprile 30
“Conductio Cennini de Muodina”
Cennino del fu Stefanello da Modine prende in affitto dall’Ospedale, per 3 anni, un pezzo di terra situato nella curia di Modine, nel luogo detto Le Citine, che fu di Neri del fu Ranieri oblato dell’Ospedale.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Sozzo di Paolo e Tone di Dino.
76
cc. 202v-203r VAI ALLA PAGINA
1322 maggio 8
“Conductio terre de Valdipognia facta per dominam Neccham et Tanum et Meucium”
Tato e Meuccio del fu Tura insieme alla madre Necca prendono in affitto dall’Ospedale, per 29 anni, un pezzo di terra situato nella contrada di Val di Pugna, ad un canone annuo di 15 lire di denari senesi.
In Siena; Testimoni: Bindo di Bindo e Ugone di Bindo.
77
c. 203r VAI ALLA PAGINA
1322 maggio 10
“Pensionis debite a Sinibaldo Junte de Vignano”
Sinibaldo del fu Giunta del popolo di Santa Agnese di Vignano […].
In Siena; Testimoni: Niccoluccio di Guccio e Guccio di Tordo.
78
c. 203v VAI ALLA PAGINA
1322 maggio 18
“Quitantia Diane Ciampoli Renadi”
Diana figlia di Ciampolo di Renaldo del Massaio del popolo di San Cristoforo dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale un moggio di grano.
In Siena; Testimoni: Vito di Andrea e Meuccio di Selvolino.
79
cc. 203v-204r VAI ALLA PAGINA
1322 maggio 18
“Quitantia domini Manfredi Neri Perini”
Messer Manfredi del fu Neri di Perino del popolo di San Andrea dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 14 lire e 10 soldi che gli spettavano, a fronte dell’anno passato, come si evince nel “Libro dei religiosi”.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Giovanni di Batta.
80
c. 204r VAI ALLA PAGINA
1322 giugno 3
“Cessio contra Meucium de Orgia de quadam soccita vaccharum”
Giovanna figlia del fu Giovanni del popolo di San Pietro a Ovile cede all’Ospedale per 8 fiorini d’oro, che si dichiarano riscossi, ogni suo diritto e ragione inerente […].
In Siena; Testimoni: Iacomo di ser Viviano e Iacomo di Tura.
81
c. 204v VAI ALLA PAGINA
1322 giugno 3
“Oblatio Guccii Ildibrandini de Pari”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblato Guccio d’Ildibrandino da Pari, del contado di Siena, il quale dona all’Ospedale ogni suo bene, mobile e immobile.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Guccio di Tordo e Tone di Dino
82
c. 205r VAI ALLA PAGINA
1322 luglio 2
“Sindicatus ad costruendum molinum de Cuna”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di Vanni di Voglia in qualità di procuratore ad faciendum et costruendum, tramite maestri e operai da lui scelti, un mulino sul fiume Arbia, nella contrada di Cuna.
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Cecco di ser Deo e Martino di Ghezzo detto Chiocciola.
83
c. 205v VAI ALLA PAGINA
1322 luglio 7
“Quitantia domini Johannis Ciarmontesis de Florentia”
Messer Giovanni del fu Migliore Chiaramontesi da Firenze, abitante senese nel popolo di Sant’Andrea, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 45 fiorini d’oro.
In Siena; Testimoni: Pacino di Bernardo e Buonavere di Geri.
84
cc. 205v-206r VAI ALLA PAGINA
1322 luglio 7
“Instrumentum mutuo hospitalis Ghini”
Ghino del fu Mino detto Ghino Azzuolo mugnaio si costituisce debitore nei confronti dell’Ospedale di un moggio di frumento ricevuto in prestito.
In Siena; Testimoni: Buono di Pace e Pacino di Bernardo.
85
cc. 206r-v VAI ALLA PAGINA
1322 luglio 14
“Conductio facta per Vivucium de poderi domine Cecche”
Vivuccio del fu Andrea da Bossi, abitante presso il popolo di San Pietro di Corina, prende in conduzione dall’Ospedale un podere situato nel popolo anzidetto e nel luogo chiamato Cagliano, con casa, terra, vigna, capanna, aia e canneto.
In Siena; Testimoni: Michele di Berto e Giovanni di Nuccio.
86
c. 206v VAI ALLA PAGINA
1322 luglio 20
“Oblatio domine Gemme Ranuccii”
Gemma vedova di Insegna del fu Giovanni da Grosseto vuole oblarsi presso l’Ospedale donando a quest’ultimo tutti i propri beni mobili e immobili.
[…]
87
cc. 207r-v VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 13
“Oblatio Mee exposite”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblata Mea, esposta del detto Ospedale, la quale dona al Santa Maria ogni suo bene, mobile e immobile.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Guidone di Ranieri e Cecco di ser Deo.
88
cc. 207v-208r VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 16
“Sindicatus ad vendendum Berto Duccii de Sancto Vito”
Il rettore e il Capitolo di vendere a Berto di Duccio da San Vito di Berardenga, del contado di Siena, un pezzo di terra con vigna e bosco, situato nella curia di San Vito, per il prezzo di 35 lire. A tal fine nominano in qualità di procuratore frate Lando di Guidone, camerlengo del Santa Maria.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Cecco di ser Deo e Iacomo di Nicola.
89
cc. 208v-209r VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 16
“Sindicatus domine Imelde de Groseto”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di frate Lando di Guidone in qualità di procuratore ad recipiendum una donazione pro salute anime di 100 lire effettuata da Imelda, vedova di Nuto e figlia del fu maestro Ricciardo da Grosseto.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Cecco di ser Deo e Iacomo di Nicola.
90
cc. 209r-v VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 16
“Sindicatus ad permutandum cum Minuccio magistri Iacobi de Sancto Quirico”
Il rettore e il Capitolo deliberano la nomina di Iacomo di Chino in qualità di procuratore ad permutandum con maestro Iacomo da San Quirico in Osenna, una casa con piazza nel retro situata nel borgo di San Quirico di fuori, con un’altra casa situata nel detto borgo e un pezzo di terra situato nella curia di San Quirico, in località Riguardo.
91
cc. 209v-210r VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 17
“Quitantia fratrum de Camporegio”
I frati predicatori di Camporegio, per mezzo del proprio procuratore, dichiarano d’aver ricevuto dall’Ospedale 5 lire di denari senesi, che il Santa Maria doveva loro secondo quanto voluto da Mina del fu Tommaso di Gonzolino, vedova di frate Buonventura del fu messer Bindo Mignanelli, come si evince nel “Libro dei religiosi”.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Salvino di Salvi.
92
cc. 210r-v VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 25
“Quitantia hospitalis domine Agnetis”
L’Ospedale di Monna Agnese dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 20 soldi e 2 moggia di frumento ex legittima causa.
In Siena; Testimoni: Pucciarello di Iacomo e Pietro di Guccio.
93
c. 210v VAI ALLA PAGINA
1322 agosto 28
“Quitantia domine Gemme”
Gemma vedova di Tura di Tebaldino del popolo di San Marco dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 18 staia di frumento che doveva ricevere ex causa legictima.
In Siena; Testimoni: Guidone di Rustichello e Duccio di Dietavive detto Cerreto.
94
cc. 210v-211r VAI ALLA PAGINA
1322 settembre 7
“Quitantia Guidonis Niffi et uxoris”
Alberto del fu Piero del popolo di San Maurizio, procuratore di Guidone orafo detto Guido Niffo, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 6 lire di denari senesi minuti e 2 moggia di frumento ex causa legittima.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Giovanni di Bartalino.
95
cc. 211r-v VAI ALLA PAGINA
1322 settembre 10
“[…]”
Mita del fu Ristoro di Maffeo detto Ristoro del Piovano, del popolo di San Vigilio, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale un moggio di frumento secondo quanto voluto nel testamento del detto Ristoro.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Tone di Dino detto Campino.
96
c. 211v VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 25
“[…]”
Mina del fu Tese e vedova di Lello di Guidone di Matio chiede d’essere accolta come oblata nell’Ospedale donando a quest’ultimo ogni suo bene mobile e immobile.
[…]
97
c. 212v VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 26
“Recognitio Cecchi de Sancto […] unius acudinis”
Cecco del fu Neri fabbro dal cassero di San […], del contado aretino, dichiara e riconosce all’Ospedale […]
In Siena; Testimoni: Buono di Pace e Pagno di Guittone da Montalto.
98
cc. 213r-v VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 27
“Sindicatus ad recipiendum in hospitali de Florentia dominam Tanciam”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblata del Santa Maria della Scala di Firenze monna Tancia del fu Vanni di Amiero, la quale dona un edificio situato sul terreno del detto Ospedale di Firenze, nel sesto di Borgo, popolo di Santa Lucia.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Giovanni di Bartalino e Martino di Ghezzo detto Chiocciola.
99
c. 213v VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 27
“Quitantia Sancte Marie Novellis”
Il monastero di Santa Maria Novella dell’ordine cistercense, per mezzo del proprio procuratore, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 40 soldi che doveva ricevere ex causa legittima.
In Siena; Testimoni: Biagio di Buondo e Durazzo di Ranieri.
10
c. 214r VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 28
“Locato terrarum de Villa al Piano”
L’Ospedale concede a mezzadria a Viva del fu Ghino da Villa al Piano diversi appezzamenti di terra –nominativamente elencati- fino al mese d’agosto.
In Siena; Testimoni: Buono di Pace e Niccolò di ser Meo.
101
c. 214v VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 29
“Conducto domus Ville al Piano domine Divitie”
Divitia del fu Cino da Villa al Piano dichiara di possedere per conto dell’Ospedale la metà di una casa posta presso Villa al Piano.
In Siena; Testimoni: Niccolò di ser Meo e Nuto di Migliore.
102
cc. 214v-215r VAI ALLA PAGINA
1322 ottobre 29
“Emptio hospitalis facta a domina Caterina”
Caterina del fu Meo di Traccio del popolo di San Donato vende all’Ospedale per 154 lire di denari senesi un pezzo di terra situato presso la curia di Cerrecchio nel luogo detto Schianciuola.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Mino di Provenzano detto Mencianello.
103
c. 215v VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 3
“Quitantia ecclesie Sancti Quirici Castri Veteris de decima”
La chiesa di San Quirico in Castelvecchio dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 32 soldi in ragione della decima che doveva ricevere dal Santa Maria della Scala.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Feo di Dietavive.
104
cc. 215v-216r VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 3
“Quitantia domini Johannis Chiarmontesis”
Messer Giovanni di Chiarmontese Chiarmontesi da Firenze, abitante a Siena nel popolo di Sant’Andrea, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 40 staia di frumento ex legictima causa.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Feo di Dietavive.
105
c. 216r VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 3
“[…]”
Alberto del fu Pietro del popolo di San Martino […]
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Feo di Dietavive.
106
c. 218r VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 5
“Quitantia Minucii dopni Jacobi”
Minuccio di messer Iacomo del popolo di San Giovanni dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 3 moggia di vino che doveva ricevere ex legittima causa.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Ghezzo di Ventura.
107
cc. 218r-v VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 6
“Quitantia hospitalis domine Agnese”
Vanni del fu Palmiero, procuratore dell’Ospedale di Monna Agnese, dichiara d’aver ricevuto dal Santa Maria della Scala 2 moggia di vino che doveva riceve secondo quanto voluto nel testamento di Memmo di Viviano di Guglielmo.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Balduccio di Giunta.
108
c. 218v VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 9
“Quitantia monasteri Sancti Lauretii”
Il monastero di San Lorenzo dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 4 staia di frumento che doveva ricevere secondo quanto voluto nel testamento di Turchiuzza del fu Bindo.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Tura di Bindo.
109
cc. 219r VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 9
“[…]”
Il rettore e i frati del Santa Maria della Scala, deliberano la nomina di Lando di Guidone camerario dell’Ospedale in qualità di procuratore incaricato nella gestione a fare un Ospedale nei pressi della villa di Pentolino nel distretto di Siena
In Siena, presso il refettorio dell’Ospedale; Testimoni: Niccoluccio di Iacomo, Cecco di ser Deo e Buonavere di Geri.
11
cc. 219v-220v VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 9
“Accepto quam fecit dominus Johannes testamenti domini Nelli”
Si notifica che messer Nello del fu messer Ingherramo Pannocchieschi de Petra nel suo testamento ha donato all’Ospedale il castello di Tatti, con tutto il territorio competente, a condizione che il Santa Maria della Scala faccia un ospedale nei pressi della villa di Pentolino entro 3 anni dalla morte del testatore.
11
c. 220v VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 10
“Quitantia fratrum Servorum Sancte Marie”
I frati del convento dei Servi di Maria dichiarano, per mezzo del proprio procuratore, d’aver ricevuto dall’Ospedale uno staio di frumento e uno di vino in ragione del testamento di ser Adota di Caponero.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Guidarello di Buoninsegna.
112
cc. 222r-v VAI ALLA PAGINA
1322 novembre 30
“[…]”
Il rettore e il Capitolo deliberano, col consiglio di Tura del fu Mino di Ridolfo, Cola d’Ugolino, Cione di Lamberto detto Gorgiera, Vanni di Tura e Guidone di Pace magistris in arte et ministerio molendinorum, di costruire un mulino sul fiume Arbia, nel territorio di Monteroni, sul versante del paese che volge verso Siena presso la chiesa di San Donato.
Presso Monteroni d’Arbia; Testimoni: Dea di Petruccio, Vanni di Iacomino, Vanni di Paganello, Paolino di Gianni, Vanni di Peruzzo e Cecco di Tino.
113
c. 223r VAI ALLA PAGINA
1323 febbraio 3
“Oblatio Gregorii”
Il rettore e il Capitolo deliberano di accogliere in qualità di oblato Gregorio del fu Bencivenne da Città di Castello, il quale dona al Santa Maria ogni suo bene, mobile e immobile.
In Siena, presso l’Ospedale; Testimoni: Sozzo di Paolo e Buono di Pace.
114
c. 223v VAI ALLA PAGINA
1323 aprile 6
“Quitantia dominarum Balduccie et Cionelle”
Le sorelle Balduccia e Cionella del fu Baldo di Bagnese del popolo di San Giovanni dichiarano d’aver ricevuto dall’Ospedale 9 lire di denari senesi.
In Siena; Testimoni: Durazzo di Ranieri e Sozzo di Paolo.
115
cc. 223v-224r VAI ALLA PAGINA
1323 giugno 7
“Quitantia Mathielli de Narnia”
Mattiello del fu Tome di Andreucciolo, che fu fratello degli eredi dello zio Cecco del fu Tome da Narnia, per mezzo del proprio procuratore Somarello, dichiara d’aver ricevuto dall’Ospedale 24 ducati d’oro che Arrigo, famiglio del Santa Maria della Scala, trovò in una cintura del detto Cecco.
In Siena; Testimoni: Buono di Pace, Andrea di Guidone e messer Gualfredo da Narnia.